Cerca e trova immobili

GAMBAROGNO«Ripartiremo, la fattura finale però sarà salatissima»

02.02.22 - 18:51
Gran parte dei terreni toccati dal maxi rogo è del Patriziato di Indemini. L'analisi del presidente Silvano Pedroni.
Tio/20Minuti
«Ripartiremo, la fattura finale però sarà salatissima»
Gran parte dei terreni toccati dal maxi rogo è del Patriziato di Indemini. L'analisi del presidente Silvano Pedroni.
Scatta l'invito all'ottimismo: «Si teme che tutto il paesaggio sia andato distrutto. Aspettiamo. Una volta che l'incendio sarà davvero domato, andremo sul posto e vedremo l'entità del disastro».

GAMBAROGNO -  «La stragrande maggioranza dei terreni bruciati appartiene a noi. E chissà quando sarà il momento di fare la conta dei danni...» Silvano Pedroni è da oltre 20 anni presidente del Patriziato di Indemini. Organo che si occupa del mantenimento e della cura del paesaggio montano che da giorni è tartassato da un maxi rogo. «Siamo tristi, è normale. Però non possiamo farci nulla. Quando arriva il fuoco è così. Siamo nelle mani dei pompieri».

«Ci vuole calma» – Pedroni è tra i 45 evacuati della zona (qui la testimonianza di altri due sfollati). Ha trovato una sistemazione provvisoria nella regione. Ed è in contatto diretto con chi si sta battendo contro le fiamme. «La prima cosa da fare è mantenere la calma. Si sente dire di tutto. Si pensa che anche tutte le capanne siano bruciate. Aspettiamo. Una volta che l'incendio sarà davvero domato, andremo sul posto e vedremo l'entità del disastro». 

«Non scoraggiamoci» – Quello che si sa è che se ne sono andati diversi ettari di bosco. «Sì. Il nostro è un bosco di conifere, ma anche misto. Molto bello anche per escursionisti e turisti. Si nota già che in alcune zone, ad esempio sopra l'alpe di Neggia, è tutto nero. Bruciato. Però voglio lanciare un messaggio positivo: ripartiremo. Siamo un piccolo Patriziato, di sole tre persone. Ma con il sostegno di tutti rialzeremo la testa. Non scoraggiamoci. Chiaro che dispiace anche per gli animali. Tanti magari erano in letargo e non sono riusciti a mettersi in salvo».

Il paese salvato – A essere stato definitivamente messo in salvo sembra ora il nucleo di Indemini. «Ed è un miracolo. Dobbiamo ringraziare gli specialisti sul posto. A un certo punto le fiamme lambivano alcune case di vacanza. Non era così scontato riuscire a proteggere il villaggio. Il nostro è un paese caratteristico, ancora all'antica, con tanti scorci che rievocano la vita del passato. Anche per questo piace tanto agli svizzero tedeschi. Lo ritengono tipicamente nostrano». 

Le cause e il prezzo da pagare – Sulle cause del rogo Pedroni non si sbilancia. Ora si sa che ci sarebbe stata negligenza da parte di due giovani svittesi che avevano bivaccato sopra l'alpe di Neggia. Credevano di avere spento il loro piccolo fuoco. Ma così non è stato. Anzi. «Io non mi voglio esprimere. Ovviamente dentro di me inizio a fare qualche conto. Se penso all'enorme dispiegamento di forze per più giorni, agli elicotteri, ai danni alla natura e al paesaggio, la fattura finale rischia di essere salatissima. Milionaria». 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

vulpus 2 anni fa su tio
Il bosco è stato danneggiato, le sterpaglie sono annerite, la sassaglia rotolerà un pò a valle, al primo temporale secco, la fanghiglia raggiungerà la strada e lambirà il villaggio,ma Indemini e il suo paesaggio si riprenderà velocemente da questo disastro . Gli indeminensi , sono coriacei, seppur in pochi. Hanno dovuto lasciare provvisoriamente le case ,ma a breve ritornano e arriveranno anche tutti i proprietari.La natura farà il suo corso , e il verde ritornerà.Gli enti preposti, cantone, comune, confederazione e fondazioni presteranno sicuramente una attenzione particolare a questa situazione . Bisogna essere positivi e propositivi. Basta con le polemichette canadair si o no : hanno dato il loro contributo importante, come tutti gli altri impegnati sul posto :uomini e mezzi. Forza Indemini: in tanti hanno portato la loro attenzione sul villaggio in questi giorni. E tanti ne riscopriranno le peculiarità: ticinesi, confederati e stranierio. Basterà essere pronti ad accoglierli.

demon631 2 anni fa su tio
fate pagare tutto al Canton Svitto, provate ad andare da loro e fare una cosa simile ......🤬🤬 restate a casa e fatele li le cavolate

Alex 2 anni fa su tio
e questo cosa c'entra con il rogo del gambarogno?

Dex 2 anni fa su tio
Secondo me un paese come la Svizzera dovrebbe avere a disposizione almeno un canadair a disposizione per queste emergenze.

Güglielmo 2 anni fa su tio
Risposta a Dex
concordo anche un paio direi....

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Dex
Se non ricordo male la gestione degli incendi è di competenza cantonale, quindi probabilmente se ne dovrebbero acquistare una trentina. Inoltre bisogna considerare che un aereo, a contrario di un elicottero, ha bisogno di uno spazio maggiore per caricare l'acqua. Diciamo che per un elicottero è sufficiente un bacino di qualche metro di diametro, un aereo un lago (non saprei dirti se le dighe ticinesi sarebbero sufficientemente grandi). Diciamo che un mezzo del genere in una situazione come quella recente, quindi vicino al lago maggiore, si è rilevato perfetto, non penso sarebbe la stessa cosa in alto Ticino, o via dicendo. Diciamo che sarebbe utile nel caso in cui l'ipotetico incendio fosse in prossimità di un lago sufficientemente grande, cosa non sempre facile sull'arco alpino.

ZioG. 2 anni fa su tio
Il conto sará molto piú salato con lo stop immediato alla quarantena! Oggi ero a casa in qunto il coniuge è positivo e domani dovró andare a contagiare i miei 400 colleghi. Si, ha una sua logica, omicida, ma comunque una logica.

Fester 2 anni fa su tio
Risposta a ZioG.
:') Certi commenti non dovrebbero proprio pubblicarli.......

Alex 2 anni fa su tio
Risposta a ZioG.
tra l altro nessuno ti obbliga ad uscire e cmq metti la.mascherina o fa un pcr...
NOTIZIE PIÙ LETTE