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Si fanno crescere tantissimo i capelli: il loro scopo è davvero lodevole

In aumento le donazioni per le parrucche destinate ai malati di cancro. Anche se poi il modello sintetico costa meno.
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Si fanno crescere tantissimo i capelli: il loro scopo è davvero lodevole
In aumento le donazioni per le parrucche destinate ai malati di cancro. Anche se poi il modello sintetico costa meno.
La questione è soprattutto psicologica. E lo racconta bene la 30enne Leila, che ha deciso di fare un nobile gesto.    
BELLINZONA - Leila, 30enne bellinzonese, si è fatta crescere i capelli. Per mesi. Ora sono lunghi quasi un metro. Presto li taglierà. E li donerà a una nobile causa. Quei capelli soffici e castani serviranno per realizzare una pa...

BELLINZONA - Leila, 30enne bellinzonese, si è fatta crescere i capelli. Per mesi. Ora sono lunghi quasi un metro. Presto li taglierà. E li donerà a una nobile causa. Quei capelli soffici e castani serviranno per realizzare una parrucca per i malati di cancro. Per chi si sta sottoponendo a cicli di chemioterapia. «Lo faccio per ricordare un mio caro amico scomparso».

Più sensibilità – Nella Svizzera italiana sono a decine le persone, in particolare donne, che ogni anno donano i loro capelli. «Nell'ultimo decennio – precisa Davide Bianco, presidente della sezione ticinese di Coiffure Suisse – il numero di donatori è aumentato. C'è molta più sensibilità sul tema. In particolare da parte delle ragazze giovani». 

Le fabbriche sono oltre Gottardo – La lavorazione per la creazione di parrucche poi avviene presso alcune aziende specializzate oltre Gottardo. La lavorazione non è semplice. Tanto che a livello di mercato una parrucca con capelli veri costa circa cinque volte quanto una parrucca sintetica. Oltre 2.500 franchi contro circa 500 (le piu economiche). 

Rimborso sì, ma fino a un certo punto – «La parrucca – spiega Alba Masullo, direttrice della Lega ticinese contro il cancro – è rimborsata dall'assicurazione invalidità (o dall'AVS) fino a una spesa di 1.500 franchi. Noi facciamo spesso da tramite per l’ottenimento del rimborso aiutando il paziente a compilare i formulari o anticipando il costo della parrucca. E in alcuni casi anche finanziandone l'acquisto».

La riflessione – Ma perché acquistare una parrucca fatta di capelli veri, quando quella sintetica costa molto meno? Per Leila la questione è anche identitaria. «Ho sempre portato i capelli lunghi e tempo fa li tagliai di diversi centimetri. E "mi sono mancati", mi sentivo spoglia. Pensare a chi lo deve fare a causa della malattia mi ha fatto riflettere. Se in questo modo posso dare un po' di conforto a chi sta già vivendo un momento molto difficile della propria vita, mi sento felice».

Ogni approccio è a sé – «Il fattore psicologico conta parecchio – sostiene Masullo –. Ogni paziente affronta la malattia a suo modo. C'è chi decide di trasformare l'esperienza della parrucca in qualcosa di giocoso. Acquistando magari 3 o 4 parrucche sintetiche dai diversi tagli e colori. Altri invece hanno bisogno di rassicurazioni, di essere più vicini possibili alla normalità. E un capello "vero" aiuta in questo. Ecco perché c'è chi è disposto a non badare a spese». 

Imparare a convivere con la parrucca – Il consiglio di Masullo è quello di recarsi come primo passo dal proprio parrucchiere di fiducia per capire come organizzarsi. «Il parrucchiere ti conosce e conosce i tuoi capelli, il tuo stile e il tuo cuoio capelluto e può dare utili consigli. È un professionista. Sa anche cosa consigliare per il tempo in cui la parrucca te la vuoi togliere. Sì, perché a casa, o durante la notte, spesso la parrucca viene tolta. A questo proposito la Lega ticinese contro il cancro offre una consulenza estetica individuale durante la quale si creano e si provano dei morbidi copricapo. Servono quando si è a casa e si ripone la parrucca per fare respirare il cuoio capelluto».   

Chi raccoglie i capelli – «Ci sono diverse prassi da seguire – conclude Bianco –. In Ticino e nel Moesano sono circa una dozzina i parrucchieri che sono proprio specializzati in questa mansione. Altri lo fanno in maniera più amatoriale. In ogni caso è il parrucchiere a raccogliere i capelli. La nostra associazione è sempre in contatto con le aziende produttrici».  

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