«Gli studenti in quarantena restano indietro»

Il Sisa lancia un appello al Decs. E chiede una didattica a distanza a tutela del diritto allo studio
BELLINZONA - Il Covid non risparmia le scuole. E gli studenti in quarantena rischiano di rimanere indietro. Il sindacato degli Studenti e degli Apprendisti (Sisa) ha scritto al Decs chiedendo di implementare una didattica a distanza «per garantire a tutti il diritto allo studio».
Già a settembre il sindacato aveva lanciato un appello, per le difficoltà vissute dagli studenti a causa della pandemia. Erano state organizzate anche azioni di protesta. Ora a preoccupare sono, in particolare, gli allievi costretti a rimanere a casa perché positivi, o entrati in contatto con un positivo. A questi allievi non verrebbe assicurata la possibilità di seguire le lezioni "in diretta". I ragazzi, avverte il Sisa, si trovano «a dover recuperare il programma autonomamente sulla base di documenti messi a disposizione dal docente o utilizzando gli appunti di altri allievi».
Il problema riguarderebbe «diverse scuole post-obbligatorie» e causerebbe «un evidente peggioramento della qualità dell’insegnamento» aumentando lo stress e l'inquietudine degli studenti. Il sindacato invoca quindi un maggiore sforzo da parte del Cantone, per re-introdurre una didattica a distanza multimediale "su misura" laddove necessario. «Le studentesse e gli studenti non devono pagare per qualcosa di cui non sono responsabili» si legge nella lettera.




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