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LOCARNOBob Dylan delude e “spegne” Moon&Stars

16.07.15 - 08:46
Vieta fotografie e riprese video e fa spegnere i maxi-schermi. L'ospite di spicco ha deluso le attese. Non sono mancati i fischi
Ivo Perseghini
Bob Dylan delude e “spegne” Moon&Stars
Vieta fotografie e riprese video e fa spegnere i maxi-schermi. L'ospite di spicco ha deluso le attese. Non sono mancati i fischi

LOCARNO – La luce e il buio, il giorno e la notte. Ben Harper e Bob Dylan. I due concerti di ieri sera a Moon&Stars non potevano essere più diversi. A illuminare  piazza Grande non è certo stato Bob Dylan, la stella più attesa di questa edizione, bensì Ben Harper e i suoi Innocent Criminals.

In rampa di lancio – Il concerto di Ben Harper ha emozionato e coinvolto il pubblico di Locarno. Il cantante californiano, con la sua maglietta della Nasa e la sua musica, ha mandato in orbita piazza Grande. Solare ed eclettico, Ben Harper ha dato il meglio di sé e del suo ampio repertorio musicale. E soprattutto ha dialogato e interagito con il pubblico in piazza. “Ho solo una cosa in comune con il mostro sacro a cui lascerò posto: il numero di lettere che compongono i nostri nomi” ha scherzato Harper durante la performance. L’artista e i suoi musicisti hanno coinvolto il pubblico in un crescendo di emozioni, di colori sul palco e di musica terminando con i brani più famosi: “Roses from my friends”, “Burn one Down”, “Amen Omen” e “Better Way”. Finita la performance Ben Harper e gli Innocent Criminals hanno ricevuto l’acclamazione della gente e hanno a loro volta salutato e ringraziato il pubblico.

A fari spenti – L’atmosfera cambia per l’arrivo del Maestro Bob Dylan. La sua fama lo precede. 50 anni di carriera, Dylan è il cantautore per antonomasia. L’attesa da parte del pubblico è alta, ma viene in parte delusa. Il 74enne nativo del Minnesota è ombroso e non rivolge una parola alla piazza. La comunicatività con il pubblico è inesistente. Vieta fotografie e riprese video e fa spegnere i maxi-schermi posti da parte al palco per questioni di diritti d’immagine. Anche il palco risulta scuro e rischiarato solo da qualche riflettore. Suona il piano e l'armonica Bob Dylan, canta le sue canzoni con la sua voce rauca e vestito di nero – anche se non esegue i brani più famosi come “Blowing in the Wind”. Inizia con “Things have Changed”, e il pubblico subito si accorge che “le cose sono cambiate”. Il coinvolgimento è nullo e il concerto si trascina lento fino alla fine. Molti spettatori, delusi dall’atteggiamento del cantautore, se ne sono andati prima della fine del concerto. Molti hanno applaudito, forse per rispetto dell’artista, ma alcuni hanno fischiato. Bob Dylan ha spento l’entusiasmo creato da Ben Harper. Come la luce e il buio. Come il giorno e la notte.

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