Meno scappatoie per i binazionali: il Parlamento svizzero punta sulla scuola reclute

Verso regole più rigide per chi ha la doppia cittadinanza e cerca di evitare il servizio militare in Svizzera: approvata una mozione al Nazionale
BERNA - In futuro, i binazionali potrebbero avere maggiori difficoltà ad evitare il servizio militare in Svizzera. È quanto chiede una mozione del "senatore" Mauro Poggia (MCG-UDC/GE) adottata oggi, in forma modificata, dal Consiglio nazionale per 147 voti a 25 e 12 astenuti. Il dossier ritorna alla Camera dei Cantoni.
A differenza della versione originariamente approvata dagli Stati, la versione del Nazionale non si limita ai binazionali franco-svizzeri che possono eludere la scuola reclute frequentando in Francia, per un giorno, la "Journée défense et citoyenneté" (Giornata della difesa e della cittadinanza), ma si estende a tutti coloro che possiedono la doppia nazionalità.
La mozione così modificata dalla Camera del popolo vuole che il governo adegui le basi giuridiche in vigore affinché il servizio militare prestato all'estero sia riconosciuto solo se di entità comparabile a quello prestato in Svizzera. In caso contrario, i cittadini con doppia cittadinanza dovrebbero versare integralmente la tassa di esenzione dal servizio militare.
Sia la mozione Poggia che quella modificata non piacciono al Consiglio federale che, per bocca del "ministro" della difesa Martin Pfister, ha chiesto stamane di respingere i due testi. Pur comprendendo il fastidio generato da questa disparità di trattamento, nel caso della Francia la mozione concerne un numero poco rilevante di coscritti (731 persone negli ultimi dieci anni).
Per quanto riguarda il nuovo testo della mozione, Pfister ha messo in dubbio che i benefici siano proporzionati agli oneri. Se la Svizzera dovesse rinegoziare con tutti e sette gli Stati con cui ha un accordo sulla doppia cittadinanza, ciò potrebbe portare a incertezze giuridiche e nuocere all'immagine del Paese.



