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SVIZZERA

Il progetto legalizzazione cannabis piace solo a metà

La mancanza di protezione per i minori è indicata come una lacuna fondamentale.
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Fonte ats
Il progetto legalizzazione cannabis piace solo a metà
La mancanza di protezione per i minori è indicata come una lacuna fondamentale.

BERNA - Accesso legale alla cannabis e disciplinamento chiaro della coltivazione, fabbricazione e vendita, senza incoraggiarne il consumo.

Posto in consultazione in agosto, il progetto di legge in questo senso della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) ha raccolto pareri contrastanti e non ha convinto una buona fetta degli interpellati.

La Conferenza dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) ha accolto con favore l'orientamento della bozza. A suo avviso l'accesso legale e regolamentato potrebbe ridurre i rischi per la salute e il contatto con il mercato nero. La mancanza di protezione per i minori è una lacuna fondamentale.

Più critica la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS), per la quale la regolamentazione è troppo costosa e non può essere attuata dai Cantoni nella sua forma attuale. Essa ritiene inoltre prematuro agire fintanto che non siano disponibili i risultati dei progetti pilota condotti in alcune città svizzere.

Per questi stessi motivi, e a causa della mancanza di protezione dei minori, la Croce Blu - che raggruppa associazioni di aiuto alle persone dipendenti - respinge la legge. A suo avviso la commissione adotta misure importanti fissando l'età minima a 18 anni, imponendo confezioni neutre e il divieto di pubblicità, ma ciò non basta a proteggere i minori e i giovani adulti.

L'UDC è ancora più perentoria: la nuova legge va contro una politica responsabile in materia di droga. Il progetto mina la sicurezza pubblica e rappresenta un onere supplementare per il sistema sanitario. Secondo il partito sarebbe una grave negligenza, oltretutto controproducente, la disponibilità costante di cannabis in vendita online.

Anche il Centro vuole mantenere il divieto e teme che la legalizzazione per gli adulti possa facilitare l'accesso ai minori. Il rafforzamento auspicato della protezione dei giovani non è raggiunto, secondo il partito, per il quale le modalità giuridiche per i datori di lavoro, le autorità e gli organi esecutivi rimangono poco chiare.

Di parere opposto il PS, per il quale la legge conferisce alla Svizzera un ruolo pionieristico nel panorama europeo. Il partito ritiene che il progetto di legge incoraggi un uso più responsabile e meno rischioso, garantendo in particolare la protezione dei giovani.

Per i Verdi, l'attuale politica di proibizionismo non funziona: mobilita ingenti risorse di polizia e giudiziarie, senza proteggere i consumatori né ridurre la criminalità organizzata. La regolamentazione dell'uso ricreativo della cannabis migliorerebbe la salute e la protezione dei giovani.

Una tale regolamentazione deve essere un progetto di salute pubblica, sottolineano gli ecologisti. Deve quindi prevedere misure serie di protezione dei giovani e di prevenzione delle dipendenze e limitare i profitti derivanti dalla distribuzione e dalla vendita del prodotto finale da consumare.

Un parere condiviso dai Verdi liberali, per i quali un quadro giuridico con norme chiare in materia di qualità e sicurezza proteggerebbe meglio i consumatori. Ciò consentirebbe di rafforzare la prevenzione e di individuare più tempestivamente comportamenti di consumo problematici. Attualmente, il mercato illegale approfitta del divieto in Svizzera, scrive il partito, sottolineando che l'approccio proibizionista ha fallito.

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