Berna e Oslo unite per lo stoccaggio del CO2

La nostra nazione e quella scandinava hanno adottato oggi un accordo bilaterale che fornisca una base legale per il trasporto e l'immagazzinamento dell'anidride carbonica.
BERNA - La Svizzera e la Norvegia hanno adottato oggi a Oslo un accordo bilaterale sull'immagazzinamento di CO2. L'intesa crea una base legale per il trasporto e lo stoccaggio transfrontaliero di anidride carbonica.
Oltre una decina di aziende svizzere e norvegesi hanno avviato progetti pilota in questo contesto, ha indicato un comunicato stampa congiunto del Dipartimento federale dell'ambiente (DATEC) e del Ministero norvegese dell'energia.
L'obiettivo di questi progetti è scoprire come la rimozione dell'anidride carbonica e lo stoccaggio transfrontaliero di CO2 possano essere integrati nella politica climatica internazionale. I volumi sono inizialmente simbolici. Stando alla nota, si tratta del primo accordo di questo tipo tra due Paesi.
Il primo tipo di progetto mira a rimuovere l'anidride carbonica dall'atmosfera. Il secondo è un processo in cui il CO2 viene catturato alla fonte, liquefatto e iniettato, ad esempio, in impianti di stoccaggio sotterranei. In Svizzera non esistono strutture di questo genere, ma Paesi come Norvegia, Danimarca e Germania stanno progettando siti nel Mare del Nord.
«Lo stoccaggio di CO2 sarà importante anche per la Svizzera nel suo percorso verso l'obiettivo dello zero netto», ha dichiarato il consigliere federale Albert Rösti, citato nel comunicato. A suo avviso, questa tecnologia integra gli strumenti esistenti per la decarbonizzazione.
Rösti si è recato in Norvegia ieri per una visita di due giorni. L'accordo è stato firmato nell'ambito della conferenza Longship a Oslo. "Longship" è appunto un progetto del governo norvegese per lo stoccaggio di CO2.
Di cosa si parla - Con la legge sul clima e sull’innovazione la Svizzera si è impegnata a ridurre a zero entro il 2050 il saldo netto delle proprie emissioni di gas serra, in primo luogo producendone di meno. Le emissioni difficili da evitare, in particolare quelle prodotte dall’industria del cemento, dalla valorizzazione dei rifiuti, dall’agricoltura e dall’aviazione, in futuro dovranno essere evitate oppure compensate grazie a tecnologie per la rimozione e il sequestro di CO₂ e stoccate in modo permanente. Disponendo a livello nazionale di un potenziale di sequestro di CO₂ limitato, per la Svizzera è fondamentale la collaborazione con l’estero. L’accordo con la Norvegia è stato approvato dal Consiglio federale lo scorso 6 giugno.
Switzerland🇨🇭 and #Norway🇳🇴 sign a bilateral agreement 📝 on #CarbonStorage. This gives Swiss companies access to Norwegian #infrastructure.
— UVEK - DETEC - DATEC (@UVEK) June 17, 2025
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