WEF, vertice a gennaio per discutere cosa cambiare dopo la pandemia

Il nuovo format dell'incontro di Davos permetterà a tutti i cittadini d'interagire con i protagonisti
Il nuovo format dell'incontro di Davos permetterà a tutti i cittadini d'interagire con i protagonisti
GINEVRA - Il Forum economico di Davos (WEF) organizzerà un vertice a gennaio per discutere dei cambiamenti da apportare dopo la crisi del coronavirus. All'abituale incontro nella località grigionese parteciperanno online anche i giovani di 400 città, ha annunciato oggi l'organizzazione.
Il WEF ritiene che la situazione attuale richieda un «sistema economico e sociale» che contribuisca a un futuro più equo, più sostenibile e «resistente». I leader mondiali e gli imprenditori presenti a Davos potranno allacciare un dialogo online con gli abitanti di centinaia di città, compresi i giovani. Questo 51° incontro annuale avrà quindi una formula inedita, aggiunge il WEF.
«Sappiamo che il cambiamento climatico potrebbe essere il prossimo disastro globale», ha affermato il fondatore del WEF Klaus Schwab, che chiede di «decarbonizzare rapidamente l'economia». Le persone e gli ecosistemi naturali devono essere posti al centro delle attività economiche, ha aggiunto il principe Carlo, chiedendo d'intervenire senza indugio.
Per il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è positivo che si ammetta la necessità di «svegliarsi» dopo la crisi causata dal Covid. Le economie e le società devono essere «più eque», «più sostenibili» e «più resistenti» alle pandemie, al cambiamento climatico e a «molte altre sfide globali», ha aggiunto.
Secondo Schwab, la crisi ha messo in luce il problema della mancanza di coesione sociale, della disuguaglianza e della discriminazione. «Dobbiamo essere sicuri» che le nuove tecnologie mettano l'uomo «al centro» e garantiscano un accesso equo. Con il format scelto per l'incontro del 2021, tutti i cittadini potranno dialogare con i partecipanti a Davos. Prima del vertice si terranno anche una serie di discussioni online e saranno istituiti centri digitali per stabilire il dialogo.





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