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"Mi fece sdraiare su un tappeto persiano e mi punse"

Al processo nei confronti dell’insegnante di musica accusato di avere contagiato intenzionalmente 16 persone con il virus dell’Hiv una vittima ha raccontato davanti al giudice quello che è successo
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"Mi fece sdraiare su un tappeto persiano e mi punse"
Al processo nei confronti dell’insegnante di musica accusato di avere contagiato intenzionalmente 16 persone con il virus dell’Hiv una vittima ha raccontato davanti al giudice quello che è successo
BERNA - Dopo otto anni di indagini si è arrivati al processo, iniziato oggi, al Tribunale regionale di Berna-Mitteland, nei confronti del docente di musica G., autoproclamatosi "guaritore", accusato di infettato intenzionalmente...

BERNA - Dopo otto anni di indagini si è arrivati al processo, iniziato oggi, al Tribunale regionale di Berna-Mitteland, nei confronti del docente di musica G., autoproclamatosi "guaritore", accusato di infettato intenzionalmente tra il 2001 e il 2005 sedici persone con il virus HIV e parte delle vittime con quello dell'epatite C.

Il processo si è aperto con la testimonianza della prima delle 16 persone contagiate. Con la voce rotta dall'emozione, Meeri, la vittima ha raccontato davanti al giudice come avveniva il "trattamento" del guaritore. Nell'appartamento dell'insegnante l'uomo ha raccontato di essersi sottoposto ai trattamenti del guaritore a metà maggio del 2004. Nonostante il sole e il caldo di maggio, il camino ardeva e l'uomo si era dovuto sdraiare su un tappeto persiano della sala. Il guaritore a quel punto, stando sempre al racconto del testimone, si è assentato per un attimo e poi lo ha punto con "qualcosa" sulle spalle. "La puntura è durata due, tre secondi" ha raccontato il testimone. Alla fine del trattamento di agopuntura il sedicente guaritore avrebbe detto a Meier di fare attenzione a non ammalarsi. Dieci giorni dopo Meier accusava dolori al capo e aveva la febbre. Il test dell'hiv è poi risultato positivo. "Per me era ovvio che l'infezione aveva origine dalla puntura e che ci sarebbero state altre vittime" ha raccontato Meier. L'uomo si è poi rivolto alla giustizia per denunciare il guaritore. "Solo così si poteva fermare G." ha aggiunto Meier. Il testimone ha raccontato al giudice di essere stato costretto dalla sua cognata a rivolgersi al guaritore. Il motivo? Meier soffre di emicrania ed epilessia. Che la cognata il conoscesse da tempo il guaritore e che essa stessa era già sieropositiva Maier allora non lo sapeva. Il testimone ha poi raccontato che il guaritore era di una "gentilezza esagerata" e aveva dimostrato un forte interesse per i suoi problemi di salute. L'interesse dimostrato dal guaritore nei suoi confronti sarebbe dato dal fatto che Maier non era minimamente interessato né alle sue lezioni di musica né alle sue terapie. Secondo Maier questo suo disinteresse avrebbe leso l'onore del "guaritore" a processo: "Voleva rendere le sue vittime dipendenti dei suoi trattamenti e quindi sperava che dopo il l'esito del test i suoi pazienti continuassero a frequentarlo".

La vittima del guaritore ha poi parlato delle sue attuali condizioni di salute. Oltre ad essere sieropositivo, l'uomo ha contratto l'epatite C. "Sono nella fase terminale dell'HIV - ha detto in aula - e ora sono malato di Aids. I medici mi hanno detto che la mia aspettativa di vita arriva ai 60 anni circa". I suoi tre figli non sono stati informati subito della malattia del padre. Soltanto quando la sua figlia 14enne ha scoperto per caso dei farmaci antiretrovirali in casa si è insospettita. E' andata su internet e ha scoperto che quei farmaci erano per combattere la malattia. "E' rimasta scioccata" ha raccontato Meier. Sua moglie lo ha creduto soltanto quando ha saputo che pure la sorella era sieropositiva. "La rabbia per questo esito è sempre presente" ha detto il testimone davanti al giudice.

Il processo durerà tre settimane. La sentenza è prevista per il 21 o 22 marzo.

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