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«La madre continua a invocare il nome della figlia»

Tutto il Paese di Berikon (AG) è sotto shock. Un team specializzato sta offrendo supporto psicologico agli studenti.
20Minuten
Fonte 20Minuten
«La madre continua a invocare il nome della figlia»
Tutto il Paese di Berikon (AG) è sotto shock. Un team specializzato sta offrendo supporto psicologico agli studenti.

BERIKON - La comunità di Berikon - appena 5mila anime -, è sotto shock dopo il ritrovamento del corpo di una 15enne, apparentemente uccisa da una compagna di scuola di un anno più piccola.

Al momento la ragazzina è la principale indiziata del delitto, che sarebbe stato compiuto questa domenica con un'arma da taglio.

La 14enne, ritrovata a sua volta ferita - anche se non gravemente -, è stata prima portata in ospedale, dove ha ricevuto le cure necessarie, e poi presa in custodia dalle Autorità. Di fatto è in stato di arresto.

Mentre la Polzia mantiene il più stretto riserbo sulla vicenda, i media cercano di scavare in una storia dai contorni ancora poco chiari. Si scopre così che le due frequentavano la stessa scuola.

Il cadavere della ragazzina, ricordiamo, è stato rinvenuto ieri nel pomeriggio, poco dopo le 16, nei pressi del poligono di tiro di Berikon. All'incirca lo stesso posto e lo stesso orario in cui è stata trovata anche la 14enne, sanguinante e in cerca di aiuto.

Il testimone oculare - Una soccorritrice (una 65enne), intercettata da 20 Minuten, racconta i primi minuti dopo il fatto di sangue. A trovare la 14enne è stata proprio lei, da quelle parti per una passeggiata con il figlio in occasione della festa della mamma.

«Aveva le mani ferite, i pantaloni bianchi pieni di sangue», racconta. I due passanti l'hanno soccorsa allertando i paramedici. «La ragazza ha spiegato di aver litigato con un'amica. Era sotto shock, continuava a ripetere: "Sto morendo, sto morendo"».

La donna è corsa al poligono di tiro per prendere delle bende. Poco dopo però la polizia, l'ambulanza e la Rega erano già sul posto. «In quel momento non sapevamo ancora che un'altra ragazza giaceva gravemente ferita nel bosco», spiega.

Una famiglia distrutta - «Conoscevo la vittima - spiega un amico di famiglia al Blick -. Non riesco a immaginarla mentre litiga con qualcuno. Era una ragazza molto tranquilla, un po' introversa, quasi timida. Sempre gentile». A quanto pare la ragazzina aveva solo un'amica intima con cui si confidava. A volte andava a passeggiare con lei nel bosco.

Sono diverse, oggi, le persone che si sono recate presso l'abitazione della famiglia colpita dal lutto per una visita. Alcuni portano dei fiori, altri solo parole di conforto.

Ancora questa mattina, stando ai vicini, la mamma della 15enne invocava il nome della figlia: «Continuava a chiamarla per nome», racconta un anziano che vive nei paraggi. Sull'adolescente conferma quanto già detto: «Era un po' timida, la vedevamo passare tutti i giorni. Sono scioccato! Come puoi uccidere una ragazza così carina?».

Team di sostegno per i ragazzi - Nel frattempo, un team di specialisti si sta preoccupando di offrire il necessario supporto psicologico agli studenti delle due classi coinvolte. In giornata la scuola invierà anche una lettera ai genitori per aggiornarli sulla situazione.

Quel che è certo è che la cittadina tutta è sconvolta per l'accaduto. In particolar modo, è evidente, per la giovanissima età delle due ragazzine coinvolte.

Il grande punto interrogativo, ora, è il movente. Cosa può aver spinto una 14enne ad accoltellare a morte una compagna di scuola? A questa domanda dovrà rispondere la polizia, che ha già dato il via alle indagini. La Procura minorile ha intanto aperto un'indagine penale e ha ordinato l'autopsia della vittima presso l'Istituto di medicina legale di Aarau.

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