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Gli attivisti di Greenpeace si introducono al WEF e issano uno striscione

L'organizzazione e altri movimenti hanno condotto una serie di azioni negli ultimi giornI.
afp
Fonte ats
Gli attivisti di Greenpeace si introducono al WEF e issano uno striscione
L'organizzazione e altri movimenti hanno condotto una serie di azioni negli ultimi giornI.

DAVOS (GR) - Attivisti di Greenpeace si sono introdotti oggi presso il centro dei congressi di Davos (GR), dove si apre il Forum economico mondiale (WEF), esponendo uno striscione che chiedeva di tassare i super-ricchi e di finanziare un futuro equo e verde. Le due persone sono state allontanate prima dell'inizio dell'evento, ha constatato Keystone-ATS.

Agnes Jezler, esperta di cambiamenti economici e sociali di Greenpeace Svizzera, citata in un comunicato diramato dallo stesso gruppo di ecologisti, afferma: «Data la crescente minaccia alla democrazia rappresentata dall'interazione tra ricchezza e potere, diventa sempre più urgente tassare i super-ricchi. L'insediamento ieri del miliardario Donald Trump come presidente degli Stati Uniti evidenzia la pericolosa intersezione tra ricchezza estrema e politica e il suo impatto sulla democrazia, sulle persone e sul pianeta», aggiunge.

Stando all'organizzazione verde, la Svizzera sta minando la stabilità fiscale globale con il connubio di concorrenza fiscale aggressiva e privilegi fiscali. Sfrutta inoltre la ricchezza spesso generata nelle regioni più povere del mondo. Oltre a ciò, sempre secondo gli attivisti, il nostro Paese è uno dei principali collaboratori dell'evasione fiscale e della concentrazione della ricchezza dei super-ricchi.

«Chiediamo che la Svizzera si schieri a favore di un forte trattato fiscale dell'ONU. La Svizzera deve contribuire a correggere le ingiuste regole fiscali globali. I negoziati fiscali internazionali devono svolgersi nell'ambito dell'ONU, dove tutti gli Stati membri hanno diritto di voto. Solo l'ONU può quindi garantire che un regime fiscale globale sia anche equo a livello mondiale», ha proseguito Jezler.

L'organizzazione e altri movimenti hanno condotto una serie di azioni negli ultimi giorni: attivisti hanno ad esempio imbrattato di vernice verde l'insegna di Amazon nella strada principale di Davos.

Dal canto suo, Greenpeace ha cercato di bloccare l'uscita dell'eliporto dove atterrano i jet privati, richiedendo l'intervento delle forze dell'ordine. Altre azioni si sono svolte lo scorso fine settimana nei Grigioni e a Berna.

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