«Ritrovare lo slancio che ha unito la nostra comunità»

Cassis al Consiglio di Sicurezza dell'ONU: «Il nostro ottimismo si è scontrato con il muro spietato del realismo».
Cassis al Consiglio di Sicurezza dell'ONU: «Il nostro ottimismo si è scontrato con il muro spietato del realismo».
BERNA / NEW YORK - «Dobbiamo ritrovare lo slancio che ha tenuto unita la nostra comunità»: rivolgendosi al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, il consigliere federale Ignazio Cassis ha ricordato il ruolo che la Svizzera può svolgere e ha auspicato un ordine mondiale rinnovato, più equo, più sostenibile e che ponga al centro la libertà.
Dall'adozione della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione universale dei diritti umani, 75 anni fa, i popoli delle Nazioni Unite hanno cercato di costruire un mondo migliore. Molti credevano che gli ideali basati sui principi della Carta avrebbero prevalso una volta per tutte. Ma la rotta non è stata mantenuta, e le guerre e la povertà stanno guadagnando terreno, ha affermato il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), secondo la versione scritta del suo discorso. «Il nostro ottimismo si è scontrato con il muro spietato del realismo».
Per Cassis, se le Nazioni Unite sembrano oggi troppo deboli, è perché riflettono «una scarsa volontà di tutti gli Stati membri di obbedire, di rispettare la legge del dovere che si sono volontariamente imposti». Per il ticinese è quindi giunto il momento di «ritrovare lo slancio che ha tenuto unita la nostra comunità».
Per raggiungere questo obiettivo, la fiducia è essenziale, e la fiducia non può essere raggiunta senza un maggiore dialogo, soprattutto quando sorgono le divisioni. Cassis ha sottolineato che la Svizzera sta lavorando per instaurare la fiducia attraverso il dialogo, ad esempio con la conferenza internazionale sulla pace in Ucraina organizzata un mese fa, ma anche attraverso la Ginevra internazionale e le Nazioni Unite.
Ricordando che il mese prossimo si celebrerà il 75° anniversario delle Convenzioni di Ginevra, il "ministro" degli esteri ha infine invitato a rispettare il diritto umanitario internazionale.





Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!