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SVIZZERA

Epstein e la ballerina di Ginevra

La rete del finanziere statunitense coinvolgeva anche la Svizzera. I messaggi prima di entrare in carcere: «Sarò sempre lì per te».
Afp
Fonte SonntagsZeitung
Epstein e la ballerina di Ginevra
La rete del finanziere statunitense coinvolgeva anche la Svizzera. I messaggi prima di entrare in carcere: «Sarò sempre lì per te».

GINEVRA - Le nuove fughe di dati legate a Jeffrey Epstein aprono un ulteriore capitolo, che coinvolge anche la Svizzera, della rete di giovani donne che il finanziere statunitense aveva costruito in tutto il mondo.

Tra queste, la SonntagsZeitung ha pubblicato la storia di una giovane ballerina classica residente a Ginevra che, secondo le e-mail e i documenti emersi, sarebbe stata sostenuta economicamente da Epstein per diversi anni.

Lo scambio di messaggi tra i due inizia mentre negli Stati Uniti prendevano forma le prime indagini che avrebbero portato alla condanna di Epstein per reati sessuali. In quel periodo, il finanziere veniva accusato di aver costruito un sistema organizzato per reclutare giovani donne, alcune minorenni, e per inviarle nelle sue proprietà private. Le nuove e-mail dimostrano come questa rete si estendesse fino alla Svizzera.

La ballerina compare inizialmente in un foglio Excel in cui sono elencati, in quasi duemila voci, trasferimenti di denaro e regali destinati a donne di vari Paesi. Tra questi, un primo pagamento tramite Western Union nel 2004, quando la giovane aveva appena 18 anni.

Originaria dei Paesi Baltici, la ragazza era in piena formazione professionale quando entrò in contatto con Epstein. Circa un anno dopo il primo pagamento, una collaboratrice del finanziere organizza per lei un volo verso Miami, dove Epstein possedeva una delle sue residenze. Al rientro, la ballerina lo ringrazia via e-mail per l’accoglienza e chiede aiuto per iscriversi a una prestigiosa scuola di danza privata a Ginevra, dai costi elevati. Nonostante fosse appena stato arrestato in Florida, e subito rilasciato su cauzione, Epstein accetta di finanziarla: «Realizza il tuo sogno», le scrive.

Il caso della ballerina sembra riflettere un meccanismo già descritto da altre testimonianze: Epstein sosteneva economicamente giovani artiste rendendole dipendenti e integrandole nella sua rete.

Nel 2006, la ragazza torna negli Stati Uniti per un nuovo soggiorno presso Epstein. Poi, di nuovo da Ginevra, gli scrive spiegando di trovarsi in difficoltà economiche. Epstein le fa emettere una carta di credito con limite di 5000 dollari e la rassicura: «Mi prenderò cura di te». Le e-mail dei mesi successivi mostrano gratitudine, ma anche una crescente vicinanza personale.

La relazione epistolare si interrompe bruscamente nel giugno 2008. La ballerina lo informa di aver ottenuto un permesso di lavoro a Ginevra e di non aver più bisogno del suo sostegno. Pochi giorni dopo, Epstein le scrive per l’ultima volta: avrebbe iniziato a scontare la pena di un anno di detenzione. «Sarò sempre lì per te», conclude.

Insomma, le nuove rivelazioni confermano che il legame tra Epstein e la Svizzera non era marginale.

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