«Il sesso fa piacere. La paura no»

Lotta contro l'AIDS: ancora troppe discriminazioni
Lotta contro l'AIDS: ancora troppe discriminazioni
BERNA - Il problema non è l'HIV ma il rapporto con esso, scrive oggi Aiuto AIDS Svizzero, in occasione della giornata Mondiale di lotta contro la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), che si celebra da oltre 30 anni proprio il 1° dicembre. L'associazione, nell'anno del suo quarantesimo anniversario, ha quindi deciso di focalizzare la sua campagna di sensibilizzazione sulla discriminazione e i pregiudizi.
Anche se, con un trattamento, l'HIV non è più trasmissibile, molte persone che vivono con l'HIV sono tuttora confrontate con l'esclusione e i pregiudizi, sottolinea Aiuto AIDS Svizzero, ponendo quindi l'accento della campagna su questo paradosso.
Per molte persone che vivono con l'HIV, la cosa più difficile non è di carattere medico, ma la discriminazione che continuano a subire nel 2025. E tale ostracismo è tanto più incomprensibile visto che le persone con infezione da HIV e che sono in trattamento non possono trasmettere il virus, né in occasione di rapporti sessuali non protetti, né con un bacio e neppure dal dentista, scrive l'associazione.
«La conoscenza protegge. Il panico no», o «Il sesso fa piacere. La paura no», così recitano i manifesti della campagna di quest'anno, che intendono mettere in evidenza il problema della discriminazione in modo proattivo, chiaro e, a volte, anche umoristico, precisa l'associazione.
Questi slogan sono già oggi visibili in tutto il Paese: nelle stazioni ferroviarie, per le strade, nelle città e nei villaggi. «Sono forti, incisivi e volutamente imbarazzanti. Dicono ad alta voce una verità ancora troppo poco conosciuta in Svizzera: le persone che vivono con l'HIV e sono in trattamento non possono trasmettere il virus, né durante i rapporti sessuali né nella vita quotidiana», sottolinea l'associazione.
Aiuto AIDS Svizzero ha scelto deliberatamente - in occasione del suo 40esimo anniversario - una campagna non solo informativa, ma anche incentivante. Gli slogan mirano a rompere rappresentazioni superate e a spingere la popolazione ad assumersi le proprie responsabilità, scrive l'associazione. «Chiediamo a tutta la popolazione di accettare i fatti e di mettere in discussione schemi obsoleti», dichiara Andreas Lehner, direttore di Aiuto AIDS Svizzero, citato nel comunicato dell'associazione.
Responsabilità non per quanto riguarda il virus, ma per quanto riguarda l'atteggiamento nei confronti delle persone che vivono con l'HIV. «Abbiamo bisogno di una Svizzera che tratti le persone che vivono con l'HIV come la scienza invita a fare da anni, cioè con rispetto, consapevolezza e senza paura», aggiunge il direttore.
A Ginevra importante conferenza mondiale sull'AIDS - Nel luglio 2027 Ginevra accoglierà la 14esima Conferenza dell'International AIDS Society (IAS) sulla scienza dell'HIV. A questo importante incontro sulla ricerca legata all'HIV e alle sue applicazioni sono attesi oltre 5000 partecipanti.
Ciò si inserisce nel preoccupante contesto della riduzione dei finanziamenti destinati alla risposta all'HIV e dei rischi significativi che ciò comporta per il coordinamento globale attorno al virus, indicano oggi gli Ospedali universitari di Ginevra (HUG) e le autorità ginevrine in un comunicato congiunto. Ginevra intende posizionarsi come un attore centrale nel coordinamento mondiale della lotta contro l'HIV.





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