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GINEVRA

Oltre 7400 firme per escludere i frontalieri da posti chiave statali

L'iniziativa del Mouvement citoyens genevois è riuscita
Edipresse / Lucien Fortunati
Fonte Ats
Oltre 7400 firme per escludere i frontalieri da posti chiave statali
L'iniziativa del Mouvement citoyens genevois è riuscita
GINEVRA - Nel canton Ginevra il Mouvement citoyens genevois (MCG) ha annunciato di aver raccolto 7458 firme per la sua iniziativa legislativa denominata "Garantire la sovranità: no ai frontalieri nei posti strategici dello Stato". Sono necessarie 42...

GINEVRA - Nel canton Ginevra il Mouvement citoyens genevois (MCG) ha annunciato di aver raccolto 7458 firme per la sua iniziativa legislativa denominata "Garantire la sovranità: no ai frontalieri nei posti strategici dello Stato". Sono necessarie 4214 sottoscrizioni valide per la sua riuscita.

In un comunicato, il partito si è rallegrato per il successo della sua proposta, che ha fatto breccia ben oltre l'MCG. In un momento in cui Ginevra è sommersa dal massiccio afflusso di frontalieri con permesso G, che continuano a riversarsi minacciando gli abitanti del nostro cantone, è importante proteggere i posti strategici dello Stato, sottolinea la formazione politica.

La proposta è modellata sull'attuale giurisprudenza e prassi francese, aveva assicurato il consigliere agli Stati Mauro Poggia (MCG/GE) al momento del lancio.

Intende permettere solo ai cittadini svizzeri e stranieri residenti nel Cantone di accedere a cariche statali o di lavorare in altri enti pubblici attivi nella preparazione e supervisione di atti legali, mantenimento dell'ordine pubblico, finanze o esecuzione di sentenze. Oltre a queste, vanno aggiunte le posizioni lavorative in cui i collaboratori si occupano della raccolta e della gestione di dati personali sensibili.

Concretamente, il testo si rivolge agli agenti di polizia e ai giudici, per i quali è già richiesta la cittadinanza svizzera, nonché agli agenti di custodia e agli agenti di sicurezza che svolgono un incarico pubblico. Secondo Poggia, spetterà al Consiglio di Stato redigere l'elenco delle professioni interessate caso per caso.

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