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SVIZZERA

Un “sistemone” da 2 milioni per vincerne 3 ma la Loterie Romande mangia la foglia

Grazie a una vera e propria operazione, un gruppo di giocatori si è accaparrato il jackpot del Joker. Ma (per ora) dei soldi nemmeno l'ombra
20 Minuten/Matthias Spicher
Un “sistemone” da 2 milioni per vincerne 3 ma la Loterie Romande mangia la foglia
Grazie a una vera e propria operazione, un gruppo di giocatori si è accaparrato il jackpot del Joker. Ma (per ora) dei soldi nemmeno l'ombra
GINEVRA - Investire complessivamente più di 2 milioni di franchi per aggiudicarsi il jackpot milionario del Joker È questo il piano - ribattezzato dai media d'Oltralpe “Operazione Joker” - portato avanti da un gruppo di giocatori anglofoni che ...

GINEVRA - Investire complessivamente più di 2 milioni di franchi per aggiudicarsi il jackpot milionario del Joker

È questo il piano - ribattezzato dai media d'Oltralpe “Operazione Joker” - portato avanti da un gruppo di giocatori anglofoni che hanno acquistato (in una cinquantina di rivendite del canton Ginevra) in contanti mazzi e mazzi di schedine emesse dalla Loterie Romande

Il piano non era particolarmente arguto: giocare tutte le combinazioni possibili del numero a sei cifre. In questo modo vi era la certezza (quasi) matematica di riuscire a “beccare” quello vincente, da 2.9 milioni di franchi.

La chiave di questa tattica, però, richiedeva una dote particolare: la velocità. Era essenziale, infatti, essere i primi ad accaparrarsi la totalità dei biglietti.

Alla fine il “sistemone” ha pagato con un totale di vincite - fra jackpot e premi minori - attestatosi a 3,1 milioni di franchi.

Al momento di incassare, però, la Loterie ha congelato il tutto e le motivazioni sono principalmente due.

Il primo, vista la mole di denaro cartaceo messa in campo, riguarda il rischio di riciclaggio. Ha spiegato il direttore della Loterie Jean-Luc Moner-Banet intervistato da 24Heures: «Dobbiamo essere sicuri che tutte le leggi federali siano state rispettate».

Altro tasto dolente del sistema, almeno stando all'azienda, riguarda la modalità con cui i giocatori si sono coordinati, ovvero un elaborato sistema via smartphone che segnalava in tempo reale - via QR - le combinazioni già acquistate dagli altri.

Per Moner-Banet questo modus operanti potrebbe violare il principio delle pari chances: «Non tutti possono permettersi di raccogliere 2 milioni di franchi per aggiudicarsi un jackpot».

Motivazioni queste che non convincono i partecipanti all'Operazione: «Ogni biglietto ha lo stesso prezzo e le stesse probabilità di essere quello vincente. Se la Loterie aveva dei dubbi sull'intera faccenda perché non ha annullato la vincita e risarcito tutti i giocatori? Non lo ha fatto allora e non ha intenzione di farlo adesso. Nel gioco d'azzardo c'è un principio fondamentale che va rispettato: se puoi perdere, devi anche poter vincere. E questa volta abbiamo vinto noi», conclude uno di loro.

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