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SVIZZERAPronto soccorso, «chi ci va senza reale necessità va penalizzato»

12.04.24 - 17:18
La Commissione della sanità del Consiglio nazionale propone un aumento di 50 franchi dell'importo annuo massimo dell'aliquota percentuale.
Ti-Press
Fonte Ats
Pronto soccorso, «chi ci va senza reale necessità va penalizzato»
La Commissione della sanità del Consiglio nazionale propone un aumento di 50 franchi dell'importo annuo massimo dell'aliquota percentuale.

BERNA - «Alle persone, tranne i bambini e le donne incinte, che si recano al pronto soccorso per un nonnulla andrebbe aumentato - di 50 franchi - l'importo annuo massimo dell'aliquota percentuale (per ogni visita "inutile"). I Cantoni dovrebbero essere liberi di introdurre o meno un simile strumento».

Proponente - È quanto propone la Commissione della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) in un progetto di legge che verrà inviato prossimamente in consultazione.

Il disegno di legge, approvato per 13 voti a 11 e una astensione, prende le mosse da un'iniziativa parlamentare che proponeva di imporre una "tassa" allo scopo di dirottare i casi di lieve entità dai reparti di pronto soccorso degli ospedali - spesso sovraccarichi - verso una presa a carico più adeguata ed economica.

La CSSS-N, preso nota che «una "tassa" del genere sarebbe anticostituzionale, ha individuato nell'aumento mirato della partecipazione ai costi a carico del paziente una soluzione pragmatica che garantirebbe una applicazione chiara e uniforme», si legge.

Possibilità - Due le opzioni considerate: un aumento dell'importo annuo massimo dell'aliquota percentuale di 50 franchi per ogni ricorso non giustificato ai servizi di pronto soccorso degli ospedali o un supplemento all'aliquota percentuale di 50 franchi che interverrebbe prima che l'assicurato abbia raggiunto l'importo annuo massimo dell'aliquota percentuale.

Votazione - Con 13 voti a 12, la CSSS-N ha deciso di sostenere la prima variante. La seconda sarà sottoposta lo stesso alla procedura di consultazione come proposta di minoranza. Da tale provvedimento sarebbero esentati bambini, donne incinte e persone che si recano nei reparti di pronto soccorso degli ospedali su prescrizione scritta di un medico, di un centro di telemedicina o di un farmacista.

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