Il problema dei vincitori al Lotto che spostano la propria residenza
Alcuni cantoni sono considerati paradisi fiscali rispetto ad altri. Motivo per cui, incassati milioni, si cerca di tenerne il più possibile
Ma le cose potrebbero presto cambiare
BERNA - 61 milioni. È l'ammontare totale che Swiss Lotto mette in palio per questa sera.
E un jackpot così alto non si era ancora mai visto sulle schedine rosse della lotteria svizzera. Ma chi si assicurerà la vincita con i numeri giusti sarà chiamato a pagare tasse, anche salatissime, a meno che non sposti la sua residenza in un paradiso fiscale. Una mossa oggi ancora possibile ma di cui si discuterà al Consiglio nazionale il prossimo mercoledì.
Secondo quanto riportato dal TagesAnzeiger, molti nuovi milionari fuggono verso il canton Zugo, in quanto l'imposta sulla vincita, che viene applicata in base a dove si trova la residenza al 31 dicembre e non in base a dove risiedeva il vincitore al momento dell'incasso milionario, è molto più conveniente. Si tratta di una mossa completamente legale, ma che in alcuni casi può comunque comportare delle insidie in quanto il fisco non ha le mani completamente legate.
Ad esempio un turgoviese che nel 2015 aveva spostato la sua residenza nel canton Svitto fu denunciato e condannato. Fece appello al tribunale federale, ma anche qui la sua storia non convinse nessuno. Giudicato che si era trasferito soltanto per motivi di apparenza e non per reali necessità, dovette pagare l'imposta sulla vincita nel canton Turgovia.
Le possibilità di "fuga" potrebbero ora essere ulteriormente ridotte grazie a una mozione dell'ex consigliere agli Stati di Soletta Roberto Zanetti (Ps), a cui non era andato giù che lo scorso anno un cittadino - vinti 68 milioni di franchi all'Euromillions, spostò di appena qualche chilometro la propria residenza per risparmiare sulle tasse.
Se dalla popolazione, la mossa non è ben vista, a livello politico si riscontra un forte sostegno. Il Consiglio federale ne ha proposto l'adozione e il Consiglio degli Stati l'ha approvata all'unanimità lo scorso settembre.
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