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SVIZZERAIl sovraffollamento dei detenuti nelle carceri svizzere è al limite della tortura

23.08.22 - 14:03
Il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa critica l'operato soprattutto delle strutture romande.
20min/Michael Scherrer
Il sovraffollamento dei detenuti nelle carceri svizzere è al limite della tortura
Il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa critica l'operato soprattutto delle strutture romande.
Una visita periodica svolta nel marzo 2021 ha evidenziato diversi problemi che potrebbero essere all'origine dei suicidi riscontrati negli ultimi anni.

BERNA - La credenza che i penitenziari svizzeri non abbiano problemi ma anzi, siano quasi come stare a casa propria, non rispecchia la realtà.

Secondo quanto riporta l'Ufficio federale di statistica nel 2021 otto persone si sono tolte la vita in cella e tre di questi decessi, si sono verificati nel giro degli ultimi cinque mesi e nello specifico nel canton Vallese. In merito a queste tragedie, un audit cantonale ha confermato oggi alcune lacune sostenendo però che in generale il sistema «funziona abbastanza bene».

Un allarme già nel 2015
Già nel 2015, in occasione della sua visita ai centri di detenzione della Svizzera romanda, il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa (CPT) aveva raccomandato di adottare misure per limitare il numero di detenuti per cella. Tuttavia, la situazione attualmente non è cambiata.

In seguito alla sua visita periodica in Svizzera nel marzo 2021, l’8 giugno 2022 il Comitato ha pubblicato una relazione che evidenzia violazioni del divieto della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti da parte delle autorità svizzere. A causa del sovraffollamento delle carceri nella Svizzera romanda, delle violenze della polizia negli istituti di polizia e dei maltrattamenti di persone bisognose di cure psichiatriche, il Comitato esorta le autorità svizzere ad adottare misure per porre fine a tali problemi strutturali negli istituti di detenzione.

Il CPT esprime preoccupazione per il fatto che le raccomandazioni fondamentali, formulate da tempo, riguardanti in particolare le garanzie offerte alle persone private della libertà dalla polizia e la detenzione di persone in carceri sovraffollate della Svizzera romanda, non sono ancora state attuate. Gli esperti sottolineano anche la mancanza di rispetto dei diritti umani dei minori e dei giovani adulti in esecuzione di pene e misure, delle persone in trattamento terapeutico istituzionale e dei cittadini stranieri soggetti a misure coercitive.

Le carceri romande sovraffollate
Nel gennaio 2022, la prigione di Champ-Dollon, con 398 posti, accoglieva oltre duecento persone oltre la sua capacità. A ciò si aggiungono i problemi legati alla condizione delle celle che sono vetuste e mal areate: la temperatura di alcune di esse è soffocante a causa del numero di persone che vi sono collocate e la scarsa aerazione, come ha denunciato il collettivo Parlonsprisons in un comunicato durante la canicola del giugno 2022. La Commissione Nazionale per la Prevenzione della Tortura aveva denunciato l’intollerabile aumento della temperatura nelle celle durante la sua visita all’istituto nel 2012.

Carenze nella pratica delle forze dell’ordine e della detenzione preventiva
Il Comitato rileva numerose denunce di abuso della forza e di violenza verbale (anche di carattere razzista) da parte di funzionari di polizia nei cantoni di Ginevra e di Zurigo. Raccomanda di rafforzare la prevenzione della violenza della polizia e di rimuovere le sedie e i letti di contenimento in alcuni locali di polizia ed esprime riserve sulle perquisizioni corporali sistematiche. In due stazioni di polizia vodesi, il CPT ha nuovamente osservato l’utilizzo di locali di polizia per settimane oltre il termine previsto dalla legge per la custodia cautelare o per l’esecuzione delle pene, pratica che la delegazione aveva chiesto d'interrompere immediatamente in occasione della sua visita nel 2015.

Nel complesso, il CPT ritiene che le misure di protezione contro i maltrattamenti durante gli arresti siano insufficienti. Esso critica ancora una volta la legislazione svizzera in base alla quale il diritto d'informare un parente o un terzo della sua privazione della libertà personale e di avere accesso a un avvocato e a un medico continua a essere riconosciuto solo se l’interessato è stato posto in custodia cautelare e non già al momento della privazione della libertà personale.

Gli esperti constatano inoltre che il regime di detenzione preventiva non è ancora migliorato in molti luoghi di detenzione: i carcerati trascorrono spesso fino a 23 ore al giorno nelle loro celle e spesso non hanno la possibilità di comunicare con il mondo esterno per settimane o mesi. Infine, il Comitato esprime grande preoccupazione per i regolamenti disciplinari di Vaud e Zurigo, che autorizzano l’isolamento come sanzione disciplinare fino a 20 e 30 giorni.

I richiedenti asilo respinti e privati della libertà
Il CPT rileva che nella maggior parte dei cantoni, i cittadini stranieri soggetti a misure coercitive ai sensi della legge sugli stranieri, vengono rinchiusi nei penitenziari ordinari durante la prima fase della loro carcerazione. Per questo motivo chiede alle autorità di trasferire rapidamente tali persone in centri appositamente concepiti per la detenzione amministrativa. Il Comitato le invita inoltre a riflettere sulle alternative alla privazione della libertà per evitare il ricorso a questo tipo di reclusione.

Durante la visita al Centro federale per i richiedenti asilo di Boudry (NE), la delegazione ha dovuto affrontare un problema di accesso all’istituto e una mancanza di collaborazione da parte degli agenti di sicurezza della società privata di sicurezza Protectas. Recentemente una serie di incidenti ha messo in luce i gravi problemi posti dalla privatizzazione dei centri federali per l’asilo.

Preoccupazioni per i minori 
Il Comitato continua a essere preoccupato per la legislazione penale federale applicabile ai minori (DPMin), che prevede che le strutture per la detenzione dei minori possano tenere nello stesso ambiente minori e giovani fino a 25 anni, contrariamente alle norme del CPT ma anche alle Regole Nelson Mandela (Regola 11, lettera d).

Il CPT rileva anche che le sanzioni disciplinari sono applicate in modo eccessivo tra i minori e giovani adulti e chiede l’abolizione della reclusione in isolamento come punizione disciplinare per i minori.

Il carcere al posto delle istituzioni terapeutiche
Il CPT deplora il fatto che molte persone affette da disturbi psichiatrici siano ancora rinchiuse in strutture non specializzate e non previste a tal fine, dato che il numero di posti specializzati è ancora insufficiente rispetto alle necessità.

Il Comitato critica inoltre la lentezza con cui si evolvono le misure istituzionali, in particolare per quanto riguarda i termini di attuazione dell’articolo 59 del Codice penale; le persone affette da disturbi mentali vengono così incarcerate in un regime penitenziario di lunga durata, mentre una detenzione prolungata senza prospettive di liberazione può avere effetti molto negativi.

La Svizzera deve rispettare e attuare il divieto della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti nei centri di detenzione, delle forze dell’ordine, per i cittadini stranieri e nonché per le persone che necessitano di cure psichiatriche.

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COMMENTI
 

volabas56 1 anno fa su tio
Il grande Cetto La Qualunque diceva...negli ospedali ci sono i topi..e noi manderemo i gatti. Le carceri sono sovraffollate, e noi costruiremo carceri piu grandi...c...u c...u iu iu.

Sarà 1 anno fa su tio
Non dobbiamo sempre crederci i primi della classe in tutto... Il 50% in più di occupazione di un carcere è inaccettabile. La pena è la privazione della libertà, non i maltrattamenti e altro, non siamo più ai tempi dei piombi... In ogni caso succede anche che delle persone vengano rinchiuse per mesi, con un'ora d'aria giornaliera, per poi risultare innocenti.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Sarà
Verissimo, il carcere ha funzione rieducativa, non solo punitiva, quindi le strutture devono esser in grado d'adempiere a questo scopo. Ciò vale in particolar modo in Ticino dove c'era carenza di spazio per le donne (ora non so se la situazione è migliorata). In ogni caso è naturale che ai più dia fastidio una critica da parte del consiglio d'Europa (dimenticando però che ne facciamo parte), sopra tutto considerando che ci sono nazioni in cui la situazione è ben peggiore (per esempio l'Italia).

Andy 82 1 anno fa su tio
allora mandiamoli al Grand hotel..se ti comporti bene nn finisci in carcere. se sei lì è x un reato e nn poi aspettarti di fare una VACANZA

RV50 1 anno fa su tio
Cominciate a controllare le carceri europee e poi potete venire a criticare il nostro sistema carcerario .... e basta con queste difese dei carcerati , non sono trattati come animali , e dopo tutto non sono in prigione senza motivi pensiamo anche a chi ha subito violenze da parte di questi personaggi

Rusky 1 anno fa su tio
Risposta a RV50
vero !

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a RV50
Va che ci siamo pure noi in Europa
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