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SVIZZERAI musulmani in Svizzera? Sono meno di quanto si pensi

20.12.17 - 06:00
La diffidenza verso l'Islam resta molto diffusa. Ma la maggioranza degli elettori ne sovrastima la diffusione. I risultati del sondaggio Tamedia
Keystone
I musulmani in Svizzera? Sono meno di quanto si pensi
La diffidenza verso l'Islam resta molto diffusa. Ma la maggioranza degli elettori ne sovrastima la diffusione. I risultati del sondaggio Tamedia

ZURIGO - Appena il 5,1% della popolazione residente in Svizzera è musulmana (dato Ustat). Ma secondo il sondaggio annuale pubblicato oggi da Tamedia, il 45% degli elettori sarebbe «preoccupato» se la sua quota aumentasse. Poco meno di un terzo, invece, non ne fa un problema. Il dato varia in base all'orientamento politico, va da sé. L'indagine mostra – come prevedibile – che lo scetticismo sull'islamizzazione è più diffuso tra chi vota Udc (il 93 per cento) ma non è assente nemmeno nella base del Ps e dei Verdi (38 per cento degli elettori). Le persone anziane sono più diffidenti dei giovani, chi vive nelle zone rurali più di chi abita in città (rispettivamente 73 e 62 per cento).

Opinioni e posizioni politiche a parte, un pregiudizio sicuramente errato sui musulmani (eppure molto diffuso) riguarda, appunto, il loro numero. In media, gli intervistati hanno dichiarato di ritenere che circa il 17 per cento della popolazione residente in Svizzera fosse musulmana. Oltre il triplo del valore reale. Un errore comune, va detto, anche agli altri paesi europei (secondo una ricerca Ipsos del 2016).  «Il dato non è sorprendente» secondo Thomas Milic, ricercatore di Scienze politiche presso l'Università di Zurigo. «Negli ultimi anni la diffidenza verso l'Islam è stata rafforzata da attacchi terroristici ed episodi come il capodanno di Colonia. Le critiche arrivano non solo dalla destra ma anche dalla sinistra e da esponenti femministe».  Anche secondo Farhad Afshar, presidente del Coordinamento delle organizzazioni islamiche della Svizzera (Kios), il risultato è frutto della paura. «Ogni volta che hai paura di qualcosa, vedi le cose sotto la lente d'ingrandimento. Accadeva anche con le spie sovietiche durante la Guerra Fredda».

 

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