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La tradizione, oggi, si fa... dance

MUSICALa tradizione, oggi, si fa... dance

17.11.22 - 06:30
"Vent Frecc" indossa una veste tutta da ballare, grazie ai kardada
Foto Pedrazzini
kandrax e Iris Moné
kandrax e Iris Moné
La tradizione, oggi, si fa... dance
"Vent Frecc" indossa una veste tutta da ballare, grazie ai kardada

SAN DIEGO / BRISSAGO - «Vent frecc, vent da matina»: è il primo verso di una filastrocca conosciutissima in tutta la Svizzera italiana. Ora sono anche le parole che introducono a un travolgente brano dance. Tutto merito dei kardada, il duo nato dal sodalizio artistico tra la cantante Iris Moné e il produttore musicale kandrax.

Sono proprio loro a spiegarci, nel corso di una call transcontinentale (Iris vive a San Diego, in California) dove e come nasce il brano. Si torna indietro a un'altra epoca, scherza kandrax: si parla di venti anni fa, quando si era vagheggiata la possibilità di un progetto dance nel quale Iris si sarebbe trasformata in Lady Godiva, personaggio fuori dagli schemi con tanto di boa di piume di struzzo rosa... «Lady Gaga allora non esisteva ancora» spiega kandrax. «Quando poi è arrivata mi è venuto un colpo: era praticamente quello che avevamo in mente di fare».

"Vent Frecc", ora pubblicato come singolo, anticipa un album di remix che uscirà molto presto. Questo è l'unico inedito che va a impreziosire le versioni dance - più due versioni radiofoniche - dei brani di "Anima(lità)", l'album firmato kardada uscito nel mese di settembre. Un disco che vanta ospiti da varie parti del mondo, dagli Stati Uniti al Kenya. «Trovati un po' grazie a strumenti come le piattaforme per musicisti freelance e un po' perché un collaboratore conosce qualcuno, che a sua volta conosce qualcun altro...».

Oltre al singolo c'è anche un videoclip («o meglio un visual», come puntualizzano i kardada). Lo ha realizzato Mariska Roothman, artista sudafricana che ha già collaborato con il duo nel recentissimo passato. Vento, freddo, montagne la fanno da padrone. «Abbiamo deciso insieme il concept, le immagini, i colori e da lì si è allestito lo storyboard». Come dare un forte tocco "elvetico"? Ma grazie al Cervino, la vetta senz'altro più iconica delle Alpi svizzere. Un lavoro efficace, che unisce la creatività al mestiere in un "lavoro di lima" che, ricordano sia Iris che kardax, sta alla base della poesia - come diceva un loro docente del liceo - e, più in generale si potrebbe dire, anche dell'arte. Seguirà un videoclip con i kardada in carne e ossa? Forse un giorno.

"Vent Frecc" accomuna i kardada ad altri artisti ticinesi che si sono lanciati, negli ultimi tempi, nella riscoperta di canzoni che fanno parte bagaglio culturale della popolazione ticinese. Un tesoro di canti e parole che non è solo locale: Iris spiega che delle amiche, dopo aver sentito la versione dance del brano, si sono rese conto che conoscevano l'originale per averla ascoltata quando erano piccole. Ma in francese e perfino in tedesco. «Ed è il bello della Svizzera, che succedano cose del genere» sottolinea.

C'è voglia di dialetto, ha notato poi kandrax, specie tra i giovani: parecchi 15-16enni lo parlano, «forse come elemento identitario, non lo so», ma di certo è un segnale interessante - che va in controtendenza con quanto accadeva fino a un tempo passato, relativamente breve. Con la loro "Vent Frecc" i kardada contribuiscono senz'altro a mostrare a un pubblico nuovo - quello dei più giovani - che esiste un enorme repertorio di musica popolare e a "rinverdire" la tradizione, seppur con suoni nuovi, diversi dall'originale. «Nel nostro piccolo speriamo di aver dato un contributo».

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