Ai Golden Globes il miglior film drammatico è "Nomadland"

Per la prima volta da Barbra Streisand il globo d'oro torna a una donna.
Polemiche per l'assenza di giornalisti afroamericani nella giuria. Sacha Baron Cohen: «Grazie alla giuria di tutti i bianchi».
LOS ANGELES / NEW YORK - Preceduta da polemiche e criticata in diretta, la cerimonia "bicoastal" (registrata sulle due coste degli Stati Uniti) dei Golden Globes 2021 ha comunque fatto la storia: per la prima volta dal 1984, quando fu premiata Barbra Streisand con "Yentl", una donna, Chloé Zhao, ha vinto come miglior regista.
Il suo film, "Nomadland", è stato inoltre giudicato il miglior film drammatico dell'anno.
Se "Nomadland" con Frances McDormand ha vinto come miglior film drammatico, "Borat" si è fatto valere nella categoria dei film comici e il suo autore, Sacha Baron Cohen, ha sbaragliato la concorrenza come miglior attore protagonista. «Grazie alla giuria di tutti i bianchi», ha detto «da casa», lanciando una frecciata alla Hfpa, i cui 87 membri non includono - ha scoperto la scorsa settimana il Los Angeles Times - un solo giornalista di colore. Accettando il premio alla carriera intitolato a Cecil B. DeMille, Jane Fonda ha rincarato la dose: «C'è una storia che abbiamo paura di vedere su noi stessi. Una storia su quali voci vogliamo elevare e quali mettere a tacere, di chi ha un posto a tavola e chi resta fuori dalle stanze delle decisioni».
Forse per riparare alla crisi di immagine, la Hfpa ha assegnato a due attori di colore, Daniel Kaluuya e John Boyega, i primi due premi della serata andata in onda sulla Nbc da Los Angeles e New York. Scontato invece il riconoscimento postumo a Chadwick Boseman, la star di "Black Panther" morto di cancro l'anno scorso, che in "Ma Rainey Black Bottom" ha avuto l'ultima interpretazione della sua carriera. Poche sorprese: tra queste Andra Day come miglior attrice in un film drammatico per "The United States vs. Billie Holiday."
Fra i premi assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association c'è stato quello a "Io Sì", interpretata e arrangiata in italiano da Laura Pausini, che si è aggiudicata il globo d'oro per la miglior canzone originale.
La Hollywood Foreign Press assegna 25 premi per il cinema e per la tv: "The Crown" ha vinto nella categoria migliore serie drammatica con Emma Corrin, Josh O'Connor e Gillian Anderson premiati per i ruoli di Lady Diana, del principe Carlo e di Margaret Thatcher. Netflix, che ha portato lo show di Peter Morgan sul piccolo schermo, aveva collezionato ben 42 nomination e ne ha vinte 10 tra cui un paio per la "Regina degli Scacchi". È in parte di Netflix anche il merito del successo di "Schitt's Creek", la serie comica canadese che aveva fatto man bassa agli Emmy: è stata premiata come migliore dell'anno e per l'interpretazione di Catherine O'Hara nella parte dell'eccentrica matriarca Moira Rose.




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