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LUGANOIl tour acustico dei 77 Bombay Street arriverà presto a Lugano

04.03.20 - 06:00
Matt Buchli ci ha raccontato le peculiarità di questa nuova esperienza e cosa gli piace fare (e mangiare) in Ticino
TOBIAS SUTTER
Il 21 marzo i 77 Bombay Street saranno allo Studio Foce di Lugano.
Il 21 marzo i 77 Bombay Street saranno allo Studio Foce di Lugano.
Il tour acustico dei 77 Bombay Street arriverà presto a Lugano
Matt Buchli ci ha raccontato le peculiarità di questa nuova esperienza e cosa gli piace fare (e mangiare) in Ticino
La band manca da Lugano da ben cinque anni e tornerà (se il coronavirus non ci metterà lo zampino) il 21 marzo.

LUGANO - Sabato 21 marzo lo Studio Foce ospiterà (salvo sorprese legate all'emergenza coronavirus) il concerto dei 77 Bombay Street.

Da cinque anni la band formata dai fratelli Buchli manca dal Ticino. Il loro ritorno a sud delle Alpi sarà segnato da una veste musicale insolita: a Lugano proporranno uno show interamente acustico. Ne abbiamo parlato con Matt, il cantante nonché il più anziano tra i Buchli.

Perché avete scelto di esplorare questi territori musicali?
«Volevamo provare qualcosa di diverso. Specialmente in un momento come questo, nel quale non abbiamo nessuna canzone nuova da proporre. Ma non volevamo aspettare di esibirci quando avremmo avuto brani freschi. Così ci siamo chiesti: "Cosa dovremmo fare? Ripetere quello che abbiamo fatto così tante volte?". Così è nata l'idea di un tour acustico. Qualcosa di maggiormente focalizzato sulle canzoni "tranquille", sulle armonie e sulle voci».

Quindi suonerete anche quelle canzoni del vostro repertorio che, magari, sono meno conosciute ma si prestano meglio a un approccio acustico?
«Sì, esattamente».

Ma senza dimenticare quelli che sono i vostri cavalli di battaglia...
«Beh, quelli dobbiamo suonarli per forza. Se non lo facciamo le persone si arrabbiamo molto (ride, ndr)».

Cosa ti piace maggiormente, musicalmente parlando, di un concerto acustico?
«Penso che sia il concentrarsi maggiormente sulla canzone e sulla musica. Capita qualche volta che, avendo a che fare con batterie, chitarre elettriche e tastiere, si pensi di più a quello che è il lato tecnico dell'esibizione. Poi mi sono reso conto che, quando si riesce a mettere in rilievo la voce, le persone lo apprezzano molto. Specialmente nei piccoli club. L'intimità del tutto».

È da un bel po' che mancate dal Ticino, anche se in passato ci avete suonato diverse volte. Cosa vi piace del pubblico di queste parti?
«Il pubblico è decisamente più caldo. Le persone cantano di più rispetto alla Svizzera tedesca. Non saprei spiegarlo bene, ma mi sembrano più coinvolte emotivamente».

Cos'altro vi piace del nostro cantone?
«Chiaramente il clima mite (ride, ndr). Come sai abbiamo vissuto in Australia e adoriamo il caldo. Ma anche i laghi: mi piace andare in barca a vela - ne ho una a Olbia, in Sardegna - e lo faccio anche d'inverno. È senz'altro una cosa molto bella da fare anche in Ticino».

C'è qualcosa che fate sempre, tu e i tuoi fratelli, quando venite qui?
«Per prima cosa andiamo a mangiarci una pizza (ride ancora, ndr). Non abbiamo un gusto preferito, però. Beh, oggi ci sono un sacco di ristoranti che propongono buoni piatti della cucina italiana anche altrove, ma quando siamo in Ticino ne approfittiamo sempre per farci una pizza o un bel gelato. Quando siamo a Lugano ne mangiamo un sacco».

Quali sono i tuoi gusti preferiti?
«Pistacchio, cioccolato e qualche volta fragola».

Tornando al vostro tour, la data di Lugano è quella conclusiva. Dopo farete un po' di vacanza?
«Dopo otto concerti nel mese di marzo ci prenderemo una pausa di due mesi, prima degli eventi estivi, festival e così via. Speriamo poi, in aprile o maggio, di pubblicare il primo singolo tratto dal nostro nuovo album».

Ci puoi anticipare qualcosa di questo lavoro?
«Sì, sarà qualcosa di leggermente diverso dal solito. Proveremo a fare qualcosa di allegro, che s'intoni con la primavera e l'estate. Ma sempre con il sound riconoscibile dei 77 Bombay Street».

Quindi sarà un album estivo, ma senza reggaeton...
«No, no, ci abbiamo provato a suonarlo ma non ne siamo capaci! (ride, ndr)».

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