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GUERRA COMMERCIALE

I dazi come una frusta. E il Brasile "restituisce" la lettera

Trump ha annunciato le tariffe per il paese sudamericano, minacciando di raddoppiarle. E tra le motivazioni, con l'ennesima invasione di campo, cita il "trattamento" riservato all'ex presidente Bolsonaro
AFP
Fonte ats
I dazi come una frusta. E il Brasile "restituisce" la lettera
Trump ha annunciato le tariffe per il paese sudamericano, minacciando di raddoppiarle. E tra le motivazioni, con l'ennesima invasione di campo, cita il "trattamento" riservato all'ex presidente Bolsonaro

WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump Donald Trump ha postato su Truth la lettera inviata al Brasile, dove annuncia dazi dal primo agosto al 50%, minacciando di raddoppiarli in caso di ritorsioni.

Trump ha spiegato la misura per come il Brasile ha trattato l'ex presidente Jair Bolsonaro, «un leader altamente rispettato nel mondo durante il suo primo mandato», nonché «in parte per gli insidiosi attacchi del Brasile alle libere elezioni e ai diritti americani fondamentali della libertà di parola», citando «le centinaia di ordini segreti e illegali della corte suprema brasiliana sulle piattaforme social Usa».

Il tycoon ha definito il caso Bolsonaro «una vergogna internazionale. Il (suo) processo non dovrebbe aver luogo. È una caccia alle streghe che dovrebbe finire immediatamente!».

E il Brasile "restituisce" la lettera a Trump
Il ministero degli Esteri brasiliano ha 'restituito' all'incaricato d'affari statunitense a Brasilia la lettera del presidente degli Stati Uniti Donald Trump con l'annuncio sui dazi al 50% contro il Paese. L'incaricato d'affari dell'ambasciata degli Stati Uniti, Gabriel Escobar, è stato convocato oggi per la seconda volta in poche ore, per fornire chiarimenti sulla decisione di Trump.

Il ministero degli Esteri ha definito offensiva la lettera, sottolineando che essa contiene dichiarazioni false sul Brasile ed errori fattuali sui rapporti commerciali tra i due Paesi. Escobar era già andato al ministero poco prima per spiegare gli attacchi del presidente contro la magistratura brasiliana, accusata di persecuzione politica nei confronti dell'ex presidente Jair Bolsonaro, a processo per il tentato colpo di Stato tra il 2022 e il 2023.

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