«Pensano di fermare questo progetto? Si sbagliano di grosso»

Bocciato il piano economico del ponte sullo Stretto di Messina. Ma il governo Meloni vuole andare avanti.
Bocciato il piano economico del ponte sullo Stretto di Messina. Ma il governo Meloni vuole andare avanti.
ROMA - Riunione straordinaria questa mattina a Palazzo Chigi, dopo che la Corte dei conti ha bocciato il piano economico-finanziario del ponte sullo Stretto di Messina.
Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini assicura che l’obiettivo dell'esecutivo resta l’avvio dei lavori: «Siamo determinati a trovare una soluzione», ha dichiarato alla stampa.
Secondo la normativa vigente, in caso di mancata registrazione da parte della Corte dei conti, il Consiglio dei ministri può comunque deliberare sull’atto, considerandone l’interesse pubblico prevalente. È questa la strada che il governo italiano sembra intenzionato a percorrere.
La decisione della Corte dei conti riguarda diversi aspetti del progetto: coperture finanziarie, affidabilità delle stime di traffico, conformità ambientale e il superamento dei costi rispetto alle previsioni iniziali. La magistratura contabile precisa che si tratta di una valutazione «strettamente giuridica», senza giudizi sull’opportunità dell’opera.
Sul fronte politico, la maggioranza difende la scelta di procedere, respingendo le critiche delle opposizioni. Queste accusano il governo Meloni di voler scavalcare la Costituzione.
«Una scelta dal sapore politico» - Il ministro Salvini, intervistato dal Corriere della Sera, ha dichiarato: «È un progetto a cui hanno lavorato 21 università italiane. Ventuno. Studi di progettazione di mezzo mondo, i migliori, dalla Danimarca al Giappone. Un progetto che desta una curiosità enorme a livello globale. È un progetto sostenuto dall’Europa: il commissario di oggi e il suo predecessore sono entrambi assolutamente favorevoli a quest’opera. E ora, vediamo una scelta dal sapore politico e pochissimo tecnico. Pensano di fermare questo progetto? Si sbagliano di grosso».





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