I gioielli del Louvre? Non si trovano

La procuratrice di Parigi non esclude che a portare a termine il colpo sia stato «un gruppo più vasto».
La procuratrice di Parigi non esclude che a portare a termine il colpo sia stato «un gruppo più vasto».
PARIGI - «I gioielli rubati non sono ancora nelle nostre mani, ma ho ancora la speranza di recuperarli e di poterli restituire al museo del Louvre e alla nazione». Lo ha detto la procuratrice di Parigi Laure Beccuau. «Si tratta, ovviamente - ha sottolineato - «di gioielli invendibili» e «chiunque li acquistasse si renderebbe colpevole del reato di ricettazione».
«C’è ancora tempo per restituirli». Ha aggiunto che forse i ladri ancora in fuga l’avrebbero ascoltata.
La procuratrice non esclude che a portare a termine il colpo al celebre museo dieci giorni fa sia stato «un gruppo più vasto» di persone, rispetto ai 4 finora accertati, agli ordini di un «committente».
Beccuau ha precisato che gli inquirenti hanno compiuto «alcuni passi avanti importanti». In particolare, uno dei due fermati è già «in libertà vigilata per un altro reato di furto» ed è «pregiudicato per furti aggravati». I due fermati hanno «parzialmente confessato» il loro colpo. «Nulla - ha aggiunto - lascia pensare che i due abbiano potuto usufruire di una complicità di qualunque tipo dall'interno del museo».
Uno dei due arrestati ha 34 anni ed è di nazionalità algerina, l'altro è un francese di 39 anni, noto alla polizia per aver partecipato ad un colpo con un'auto usata come ariete. I due «stanno attualmente per essere presentati davanti ai giudici» in vista dell'apertura dell'inchiesta nei loro confronti. «I reati commessi - ha aggiunto la Beccuau - sono passibili di 10 anni di carcere». Ora saranno posti in custodia cautelare.
Sempre secondo la procuratrice sarà un'operazione «delicata» il restauro della Corona dell'imperatrice Eugenia, che i ladri hanno lasciato cadere durante la fuga.





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