Dalla «macabra messa in scena» ai bombardamenti. «Hamas ci inganna»

Il presidente Netanyahu ordina di riprendere le ostilità a Gaza. Hamas contrattacca, per Trump «il cessate il fuoco regge»
GAZA - Il sottile filo che teneva in piedi il cessate il fuoco a Gaza dal 10 ottobre forse si è spezzato. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, sull'onda dell'indignazione per la consegna da parte del movimento islamista palestinese Hamas dei resti di un ostaggio già rimpatriato due anni fa, ha ordinato «massicci attacchi immediati» sulla Striscia.
E poco dopo i caccia delle Forze aeree israeliane (Iaf) hanno ricominciato ad attaccare. A Rafah, nel sud della Striscia, dove poche ore prima si erano già registrati scontri tra i miliziani e i soldati dell'esercito dello Stato ebraico (Idf). Ma anche a Gaza City, con tre raid che, secondo fonti palestinesi, avrebbero colpito un'area vicino al più grande ospedale del nord dell'enclave palestinese, causando almeno due morti.
Il governo israeliano, dopo la consegna dei resti dell'ostaggio, aveva denunciato una macabra «messa in scena», parlando dell'ennesima violazione da parte della fazione islamista. Netanyahu ha convocato subito una riunione d'emergenza per discutere della risposta, anche sulla scia degli scontri a Rafah. E al termine il suo ufficio ha annunciato che «a seguito di consultazioni sulla sicurezza, il primo ministro ha ordinato all'esercito di effettuare immediatamente potenti attacchi nella Striscia di Gaza».
Una risposta durissima, forse la più dura tra le tante opzioni sul tavolo che prevedono anche la possibilità di una estensione della Linea Gialla, il limite dietro il quale l'Idf si era ritirato in base alle mappe del piano per un cessate il fuoco del presidente statunitense Donald Trump.
Netanyahu, che secondo quanto riferito da un funzionario israeliano al giornalista Barak Ravid avrebbe sottolineato la necessità di un coordinamento con gli Stati Uniti per determinare quali misure adottare, sembra così aver ceduto alle pressioni interne dei falchi del suo governo. E a quelle delle famiglie degli ostaggi. «Il fatto che Hamas continui a giocare e non trasferisca immediatamente i corpi di tutti i nostri soldati caduti è di per sé la prova che l'organizzazione terroristica è ancora in piedi».
«È ora di spezzare quelle gambe una volta per tutte», ha tuonato il ministro di estrema destra Itamar Ben Gvir. «Dobbiamo distruggere (Hamas) completamente. Signor primo ministro, basta con le esitazioni: dia l'ordine», ha invocato il titolare della sicurezza nazionale.
Anche il ministro delle finanze Bezalel Smotrich ha accusato Hamas di «deridere i cittadini israeliani e di giocare in modo crudele e cinico con le emozioni delle famiglie degli ostaggi caduti». E sulla rete sociale X ha annunciato l'intenzione di chiedere a Netanyahu «di arrestare di nuovo tutti i terroristi rilasciati nell'ambito dell'accordo» in Cisgiordania dove in mattinata la polizia israeliana aveva annunciato, tra l'altro, di aver ucciso tre palestinesi definiti membri di «una cellula terroristica», in un raid dell'esercito nel villaggio di Kfar Kud, vicino a Jenin.
Hamas ha intanto lanciato la sua rappresaglia, fermando l'annunciata consegna, prevista in serata, del corpo di un altro rapito, accusando il nemico di aver violato «per primo» i termini dell'accordo, rompendo la già fragile tregua. Tregua che l'amministrazione di Trump continua a sostenere con forza liquidando i fatti della giornata come schermaglie: «Il cessate il fuoco sta tenendo. Credo che la pace a Medio Oriente resisterà nonostante le scaramucce», ha commentato il vicepresidente James David Vance (conosciuto come J.D. Vance).
I resti, riconsegnati ieri sera come il sedicesimo ostaggio restituito, si sono poi rivelati essere quelli di un israeliano rapito il 7 ottobre 2023 e morto in prigionia, il cui corpo era stato già recuperato dall'Idf in parte nel dicembre dello stesso anno, in parte a marzo 2024. Uno strazio per la famiglia che, ha raccontato, è costretta a «riaprire la sua tomba per la terza volta».
La consegna dei suoi resti ha indignato Israele anche per aver inscenato il suo ritrovamento, ingannando anche il Comitato internazionale della Croce Rossa. I media locali hanno diffuso il video ripreso da un drone dell'esercito in cui si vede un gruppo di uomini trascinare il corpo da un edificio a una buca nel terreno scavata nel quartiere Shejaiya di Gaza City. I tre che sembrano incappucciati ricoprono poi il corpo di terra, prima con le pale e poi un escavatore, per poi fingere di scoprirlo per la prima volta davanti alla Croce Rossa chiamata per recuperarlo.
I bombardamenti
Fonti mediche a Gaza riferiscono ad Al Jazeera che almeno 18 palestinesi sono stati uccisi e circa altri 50 feriti in attacchi aerei israeliani nell'enclave devastata dalla guerra.
Gli aerei israeliani hanno lanciato una serie di attacchi da nord a sud dopo che Israele ha accusato Hamas di aver violato il cessate il fuoco nei territori palestinesi, l'ultimo banco di prova di un fragile accordo mediato all'inizio di questo mese dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
La presa di posizione della Croce Rossa
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha rilasciato una dichiarazione in cui critica Hamas per quella che ha definito una «messa in scena» del recupero dei resti di un prigioniero deceduto. Lo riporta Al-Jazeera.
Le riprese di un drone condivise dall'esercito israeliano mostrano i combattenti di Hamas che seppelliscono il corpo prima di chiamare le squadre del Cicr e recuperarlo in loro presenza. Il Cicr ha affermato che il suo personale «non era a conoscenza del fatto che una persona deceduta fosse stata sepolta lì prima del loro arrivo, come si vede nel filmato».
«Il nostro ruolo di intermediario neutrale non include il dissotterramento dei corpi dei defunti. La nostra squadra si è limitata a osservare quello che sembrava essere il recupero dei resti senza essere a conoscenza delle circostanze che lo avevano portato», si legge nella dichiarazione. «È inaccettabile che sia stato messo in scena un falso recupero quando così tanto dipende dal rispetto di questo accordo e quando così tante famiglie attendono ancora con ansia notizie dei loro cari».
I corpi recuperati
L'ala militare del gruppo terroristico Hamas annuncia di essere riuscita a «recuperare» oggi i corpi di due ostaggi nella Striscia di Gaza, sebbene non affermi di volerli consegnare a Israele stasera. Lo scrive il Times of Israel.
In precedenza, Hamas aveva dichiarato di aver trovato il corpo di un ostaggio in un tunnel nel sud di Gaza e di volerlo consegnare a Israele alle 20. Hamas ha poi affermato di aver rinviato la consegna a causa delle «violazioni» del cessate il fuoco da parte di Israele.
Secondo quanto riporta Al-Jazeera, che cita un comunicato su Telegram, i corpi dei prigionieri israeliani morti recuperati dalle Brigate Qassam sarebbero Amiram Cooper e Sahar Baruch. Ci sono ancora 13 corpi di ostaggi a Gaza.




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