Giornalista ucraina torturata e uccisa in Russia

La famiglia ha ricevuto il corpo della reporter: non ha cervello, bulbi oculari e parte della trachea e porta segni di maltrattamenti
KIEV - Una reporter ucraina è stata uccisa durante la prigionia in Russia, senza alcuni organi → senza alcuni organi interni e con chiari segni di tortura. Viktoriia Roshchyna lavorava come freelance per Ukrainska Pravda quando è scomparsa nel 2023. Solo un anno dopo la Russia ha ammesso di averla arrestata. Qualche mese dopo è arrivata la conferma della sua morte mentre era in custodia.
Ma fino a poco fa il suo corpo non era stato restituito alla famiglia. Lo hanno riavuto durante uno scambio il 14 febbraio, tra l'altro con la dicitura di maschio non identificato. Il corpo era pressoché mummificato e quasi irriconoscibile, ma il test del DNA ha stabilito che al 99% si tratta di quello della giornalista.
Sono visibili i numerosi segni indelebili di tortura, così come la chiara assenza di alcuni organi interni.
Yurii Bielousov, capo del Dipartimento della Guerra presso la Procura Generale ucraina, ha dichiarato che sul corpo di Roshchyna sono stati rinvenuti numerosi segni di tortura e maltrattamenti, tra cui abrasioni e contusioni su diverse parti del corpo e una costola rotta. Gli esperti hanno anche rilevato possibili indizi di scosse elettriche.
«Le lesioni sono state inflitte mentre era in vita. Pertanto, vi è un'alta probabilità che le siano state inflitte torture», ha dichiarato Bielousov. Il team investigativo che ha condotto l'inchiesta ha poi riferito a Ukrainska Pravda che il corpo mostrava segni di un'autopsia eseguita in Russia.
Durante l'esame condotto in Ucraina, è stata riscontrata l'assenza di diversi organi interni, tra cui il cervello, i bulbi oculari e parte della trachea. Un medico legale internazionale consultato dal giornale ucraino ritiene che l'assenza di questi organi possa aver nascosto prove del fatto che la morte sia stata causata da strangolamento o soffocamento.