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MACEDONIA DEL NORD

Le vittime più giovani avevano 14 anni. La licenza? Scaduta da un anno

Alcuni dei 118 feriti sono in condizioni critiche
AFP
Fonte 20 Minuten
Le vittime più giovani avevano 14 anni. La licenza? Scaduta da un anno
Alcuni dei 118 feriti sono in condizioni critiche

SKOPJE - È molto bassa l'età media delle vittime dell'incendio che ha distrutto una discoteca di Kocani, nella Macedonia del Nord. La direttrice dell'ospedale locale ha dichiarato ai media locali che i morti avrebbero apparentemente un'età compresa tra 14 e 25 anni.

Sembra sempre più confermato, con il passare delle ore, che il rogo sia stato provocato da un dispositivo che produceva scintille, utilizzato per creare effetti luminosi e che avrebbe dato il via alle fiamme che hanno interessato il soffitto dello stabile, realizzato in un materiale altamente infiammabile.

Il bilancio è salito drammaticamente con il passare delle ore: l'ultimo aggiornamento parlava di 59 morti e 118 feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche. Nell'incendio avrebbero perso la vita anche dei membri del gruppo hip-hop DNK, i protagonisti del concerto di sabato. Il Club Pulse non avrebbe avuto i documenti in regola per organizzare eventi: l'ultima licenza sarebbe scaduta un anno fa. Sarebbero stati spiccati quattro ordini di arresto per i responsabili del locale.

Non ci sono conferme sul numero di giovani presenti nell'edificio, ma sembra che fossero più di 1500. I leader europei hanno manifestato la propria vicinanza a quelli macedoni. «Sono addolorato per la tragica perdita di vite umane nell'incendio di Kocani» è il post su X della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono stati colpiti. L'UE è solidale con il popolo della Macedonia del Nord in questo momento difficile».

La Serbia ha proclamato per martedì 18 marzo una giornata di lutto nazionale e il presidente Aleksandar Vucic ha offerto assistenza alle autorità macedoni, prospettando l’invio di mezzi e personale sanitario, così come la possibilità di ricoverare i feriti negli ospedali serbi.


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