Minacce ai neonati nel Lugansk: «È genocidio»

Almeno un genitore deve dimostrare di avere cittadinanza russa, oppure il nascituro verrà portato via
KIEV - Le autorità della regione occupata di Lugansk, nell'Ucraina orientale, minacciano le madri negli ospedali di portare via i loro neonati se nessuno dei genitori riesce a dimostrare di avere la cittadinanza russa: lo riporta l'Istituto per lo studio della guerra (Isw), commentando che queste azioni violano l'Articolo 2 della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio.
Il capo dell'Amministrazione militare del Lugansk, Artem Lysogor, ha annunciato che da lunedì prossimo le madri che partoriscono negli ospedali della regione dovranno dimostrare la cittadinanza russa di almeno uno dei genitori del neonato affinché quest'ultimo possa essere dimesso dall'ospedale, afferma il centro studi statunitense citato da Ukrainska Pravda.
Secondo gli analisti dell'Isw, tali azioni violano in particolare l'articolo 2d della Convenzione, che definisce il genocidio come l'introduzione di «misure miranti a impedire nascite all'interno» di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.




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