La proposta dell'Egitto per liberare i 33 ostaggi ancora vivi

I funzionari dei servizi segreti israeliani ritengono che siano infatti solo 33 i rapiti ancora in vita.
GAZA - «C'è un tentativo da parte del Cairo di riavviare i colloqui con una proposta egiziana che comporterebbe il rilascio di 33 ostaggi, tra donne, anziani e malati». Lo ha detto un funzionario dello Stato ebraico al quotidiano israeliano di lingua inglese Jerusalem Post, in merito alla delegazione egiziana che ha incontrato i mediatori israeliani per discutere degli ostaggi e di un cessate il fuoco a Gaza.
Secondo la testata, i funzionari dei servizi segreti israeliani ritengono che siano infatti solo 33 i rapiti ancora in vita, su un totale di 133 ancora trattenuti da Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi nella Striscia.
Nelle scorse settimane anche funzionari degli Usa avevano riferito al quotidiano statunitense Wall Street Journal di temere che gran parte degli ostaggi israeliani a Gaza fossero morti.
«Gli egiziani stanno davvero prendendo in mano la situazione. L'Egitto vuole vedere dei progressi, anche perché è preoccupato per una possibile operazione a Rafah», ha aggiunto il funzionario israeliano al Jerusalem Post, secondo il quale il Qatar è stato sempre più escluso dai negoziati dopo la mancata risposta alle richieste israeliane di espellere i leader di Hamas dal suo territorio o di ridurre le loro finanze.
«Il Qatar è ancora coinvolto, ma in misura minore. È chiaro a tutti che non ha mantenuto le promesse, nemmeno quando si è trattato di espellere Hamas o di chiudere i loro conti bancari», ha detto.




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