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BENEDETTO XVI«Era importante essere qui oggi»

02.01.23 - 17:37
Oggi erano attese 35mila persone alla camera ardente di Benedetto XVI. Ma alle 14 nella basilica ne erano già entrate più di 40mila
Reuters
Fonte ats
«Era importante essere qui oggi»
Oggi erano attese 35mila persone alla camera ardente di Benedetto XVI. Ma alle 14 nella basilica ne erano già entrate più di 40mila

CITTÀ DEL VATICANO - La basilica di San Pietro apre alle 9 ma già un paio di ore prima la gente è in fila. Gruppi di religiosi, persone singole ma anche famiglie e qualche turista. È il popolo di Ratzinger che gli rende omaggio con questo ultimo saluto prima della celebrazione dei funerali giovedì 5 gennaio.

Non c'è la folla oceanica dei tempi di Wojtyla, quando i tempi di attesa per entrare in basilica erano mediamente di 24 ore, e con oltre tre milioni di pellegrini che alla fine dell'esposizione avevano reso omaggio al Papa polacco. Ma il flusso di persone che sta salutando Benedetto va comunque contro ogni aspettativa. I 35mila fedeli attesi nella giornata di oggi, secondo le previsioni della Prefettura di Roma, erano già stati superati alle 14, quando la Gendarmeria dava come stima quella di 40mila persone entrate in basilica.

E' una folla composta e ordinata, quella che sfila davanti alla salma di Ratzinger dopo un paio d'ore di attesa. Tutti passano al metal detector, poi dalla piazza la coda per entrare. Una volta messo piede in basilica, tutto è avvolto nel silenzio. Si scorre velocemente, il tempo di una preghiera veloce, o di una foto. Ad accogliere i primi pellegrini ci sono mons. Georg Gaenswein, il segretario di Ratzinger, e il cardinale arciprete della basilica Mauro Gambetti.

I più anziani alla fine dell'omaggio hanno gli occhi lucidi. Ma anche i giovani affrontano convintamente questa fila per un Pontefice emerito che spesso è stato percepito come distante dalla gente. «Nonostante io non l'abbia mai conosciuto come mio Papa, so che è stato importante per la cristianità e quindi i miei genitori mi hanno portato con loro anche per avvicinarmi alla sua figura e per chiedere delle grazie», dice Maria Chiara, 16 anni, arrivata da Forlì con tutta la famiglia. In fila anche don Igino, sacerdote originario della Guinea equatoriale, e a Roma per motivi di studio: «Benedetto XVI è stato un cercatore della verità. Io sono un missionario clarettiano, non l'ho conosciuto personalmente, come invece conosco Francesco, ma ho letto i suoi libri, conosco il suo pensiero e ho ritenuto importante oggi essere qui».

Poi, nel corso delle ore, il flusso di pellegrini si ingrossa e il Vaticano, da via della Conciliazione in poi, viene transennato per consentire flussi ordinati di entrata e di uscita. Tra i pellegrini anche i turisti che in questa stagione di vacanze di fine anno già si trovavano a Roma. E se le guide invitano a tralasciare l'ingresso in basilica «perché ci vuole davvero troppo tempo», qualcuno non desiste e si mette in fila lo stesso anche per vivere un momento per certi versi storico, perché Benedetto è comunque il primo Papa emerito della storia.

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