Secondo giorno di proteste dopo la decisione della Corte Suprema sull'aborto

Le autorità temono una escalation d'estremismo interno, approfittando delle tensioni e della confusione
Le autorità temono una escalation d'estremismo interno, approfittando delle tensioni e della confusione
WASHINGTON - Resta infuocato il clima negli Stati Uniti, un paio di giorni dopo la decisione della Corte Suprema che, ribaltando la storica sentenza Roe contro Wade, ha di fatto cancellato il diritto di aborto su scala federale.
Per il secondo giorno consecutivo centinaia di persone hanno manifestato a Washington e nelle principali città del Paese. Due persone sono state arrestate nella capitale dopo aver lanciato della vernice contro un cancello che delimita il perimetro della Corte Suprema. A New York sono stati arrestati almeno 25 manifestanti sui circa 17mila che hanno preso parte alla protesta.
Il Dipartimento per la sicurezza interna teme inoltre che l'inasprimento del confronto e la confusione di queste ore possano giovare agli estremisti interni: lo cita un rapporto interno visionato da Abc News. La valutazione è basata «sull'aumento di episodi di violenza che si è verificato a maggio dopo la fuga di notizie sull'opinione dei massimi giudici sull'aborto». I potenziali bersagli sono funzionari governativi, statali e giudici. Senza dimenticare le cliniche abortiste e i manifestanti del movimento Pro Life, che hanno esultato per la decisione della Corte Suprema. Il rischio potrebbe durare «settimane», fino al placarsi delle polemiche.









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