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ITALIATraffico internazionale di sostanze dopanti: due arresti e 65 indagati

08.11.21 - 21:45
La maggior parte sono bodybuilder, ma anche un farmacista e i titolari di una tipografia.
Deposit (archivio)
Traffico internazionale di sostanze dopanti: due arresti e 65 indagati
La maggior parte sono bodybuilder, ma anche un farmacista e i titolari di una tipografia.
I principali responsabili commerciavano anche falsi prodotto farmaceutici utilizzando brand inventati.

TREVISO - Ben 65 indagati (la maggior parte bodybuilder, ma anche i gestori di una tipografia dove venivano stampate false ricette mediche e il titolare di una farmacia) e due persone arrestate. È questo l'esito delle indagini scattate attorno a un traffico internazionale di sostanze dopanti.

Le due persone finite con le manette ai polsi sono gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati d'illecita importazione e commercializzazione sul territorio italiano di medicinali vietati (anche a base di “nandrolone”, sostanza psicotropa), somministrazione e commercializzazione di medicinali guasti o imperfetti, in modo pericoloso per la salute pubblica, nonché assunzione di farmaci vietati, falsificazione di prescrizioni mediche ed esercizio abusivo della professione sanitaria. 

Prescrizioni mediche "bianche" - L'indagine, partita nel dicembre del 2019 dalla ricorrente spedizione di false prescrizioni mediche “bianche” non ripetibili presso numerose farmacie trevigiane, ha consentito di rilevare il commercio illecito d'ingenti quantitativi di medicinali con azione anabolizzante e stimolante, vietati dalla normativa antidoping, tipicamente utilizzati anche in ambito sportivo. L’attività, nel marzo 2020, ha permesso di sorprendere i due principali indagati mentre tentavano di spedire prescrizioni bianche false per l’acquisto di prodotti farmaceutici con principi attivi a base di ormone della crescita.

Merce sequestrata - Durante l’intervento sono stati rinvenuti e sequestrati farmaci dopanti per un valore di 55'000 euro (800 confezioni, 14'275 fiale sfuse, delle quali 103 di “nandrolone”) e ricette false; 42'150 euro in contanti, provento dell’illecita attività; numerosi flaconi in vetro vuoti o contenenti liquido non meglio identificato, altri recanti etichette di varie preparazioni verosimilmente farmacologiche; 5 plichi già pronti per la spedizione, contenenti prodotti steroidei e un listino prezzi con tutti i prodotti in vendita, appunti con i nomi e utenze telefoniche dei clienti, bonifici esteri.

Falsi prodotti e brand inventati - A seguito delle indagini i due arrestati si sono rivelati essere i gestori di un illecito commercio di prodotti farmaceutici ad azione dopante reperiti presso farmacie italiane, utilizzando false ricette mediche o tramite fornitori stranieri, pagati con money-transfer e versamenti su conti correnti esteri. I prodotti, una volta raccolti, venivano rivenduti a clienti, soprattutto a body-builders, su tutto il territorio italiano, con spedizioni postali riferite a mittenti e/o destinatari fuorvianti. Gli stessi indagati producevano e commerciavano anche falsi prodotti farmaceutici utilizzando brand “inventati” (“Medical Pharma”, “Dunning Labs”,…) con etichette stampate autonomamente.

Nel corso nelle attività investigative sono state indagate complessivamente 65 persone, tra le quali figurano i gestori di una tipografia dove venivano stampate false ricette mediche ed etichette adesive per il confezionamento di medicinali contraffatti, il titolare di una farmacia nonché 47 acquirenti, residenti in 34 diverse province (per lo più bodybuilders di età compresa tra i 20 e i 53 anni) e 12 cittadini stranieri.

Complessivamente sono stati sequestrati farmaci per un valore complessivo di 103'000 euro (1'428 confezioni e oltre 15'800 tra fiale, compresse, blister, di cui 130 boccette di “nandrolone”).

Indagini con l'Europol - L’operazione, grazie alla collaborazione dell'Europol, ha consentito di ricostruire alcune rotte internazionali di provenienza dei farmaci acquistati tramite chat e social networks, con l’individuazione di cittadini stranieri residenti all’estero (principalmente in Bulgaria, Grecia e Ucraina) tra destinatari di rimesse di denaro estere e mittenti di plichi contenenti i farmaci.

Gli esiti investigativi hanno documentato che i due arrestati, nel periodo tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 hanno effettuato trasferimenti di denaro all’estero per circa 38.000 euro ricevendo in cambio 31 spedizioni di medicinali, effettuando, a loro volta, 281 spedizioni verso 125 clienti su tutto il territorio italiano.

 

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