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La nuova torre della Scala di Mario Botta parte da una voragine

ITALIALa nuova torre della Scala di Mario Botta parte da una voragine

26.04.21 - 18:26
Posata la prima pietra a pochi passi dal Duomo per il nuovo ambizioso progetto: «Abbiamo bisogno di sogni»
MicheleNovaga
La nuova torre della Scala di Mario Botta parte da una voragine
Posata la prima pietra a pochi passi dal Duomo per il nuovo ambizioso progetto: «Abbiamo bisogno di sogni»

MILANO - A lavori ultimati a dicembre 2022, quell’enorme buco di 18 metri che affiora da via Verdi sul retro della Scala di Milano, sarà una nuova torre di 38 metri con sei piani fuori terra e 11 interrati, una passerella che la collega al teatro, una immensa sala prove per l'orchestra, una sala prove per il ballo, uffici.

La costruzione, che ricorda le torri medievali, permetterà anche di aumentare il palcoscenico che arriverà a una profondità di 64 metri. Un nuovo tassello per completare il progetto di ristrutturazione e modernizzazione del teatro d’opera più famoso al mondo avviato nel 2004 con la costruzione della torre scenica destinata a servizi come i camerini, sale prova, sartoria.

Anche questa volta il progetto è stato affidato all’architetto Mario Botta che oggi, calandosi nell’enorme scavo con caschetto da lavoro e gilet fosforescente, ha posato la simbolica prima pietra alla presenza delle autorità civili e religiose della città e della Regione e ai vertici del teatro con in prima fila il sovrintendente Dominique Meyer.

«Ho provato una grande emozione questa mattina - ha dichiarato l’architetto ticinese contento e soddisfatto per la nuova sfida scaligera- vedendo la profondità di questa particella di terreno. Il teatro si arricchisce con strumenti nuovi per mostrare l’essenza del teatro stesso e cioè il luogo dell’immaginario collettivo. La collettività ha bisogno di sogni, ha bisogno di immagini e questo è un atto molto importante perché fa sì che le nostre città si consolidino attraverso questo territorio di memoria di cui noi tutti non possiamo fare a meno».

17 milioni di euro il costo della palazzina finanziati con fondi propri del teatro e con la partecipazione di Regione Lombardia e Stato italiano. Il linguaggio architettonico della nuova costruzione è quello tipico dell'architetto ticinese: geometrie precise, alternanza di pieni e vuoti e cura nel rivestimento.

I piani sotterranei saranno in gran parte occupati da un unico spazio, la sala prove per l'orchestra, con una superficie di circa 310 metri quadri e alta 14 metri. Le dimensioni e l'altezza della sala, appositamente concepite dal punto di vista acustico con la consulenza del noto progettista acustico Yasuhisa Toyota, consentiranno di avere il miglior risultato musicale per le prove e di poter utilizzare tale ambiente anche come sala d'incisione.

Soddisfatto anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala: «La Scala non sta solo subendo quanto accade ma sta cercando di rilanciare. Nella speranza che si possa presto tornare a ripopolare il nostro teatro, non stiamo perdendo tempo» ha dichiarato il primo cittadino.

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