Il Papa in Libano: la pace, prima di tutto

«Ci vuole perseveranza per custodire e far crescere la vita» ha dichiarato Leone XIV
BEIRUT - «Beati gli operatori di pace!»: sono le prime parole di Papa Leone XIV pronunciate in Libano. Nel discorso alle autorità ha sottolineato che in questa terra la pace «è molto più di una parola: qui la pace è un desiderio e una vocazione, è un dono e un cantiere sempre aperto. Voi siete investiti di autorità in questo Paese, ciascuno nei propri ambiti e con ruoli specifici».
«A voi che avete compiti istituzionali importanti all'interno di questo popolo, è destinata una speciale beatitudine se a tutto potrete dire di avere anteposto l'obiettivo della pace» anche «entro circostanze molto complesse, conflittuali e incerte».
«Siete un popolo che non soccombe, ma che, di fronte alle prove - ha proseguito Leone nel suo primo discorso in Libano -, sa sempre rinascere con coraggio. La vostra resilienza è caratteristica imprescindibile degli autentici operatori di pace: l'opera della pace, infatti, è un continuo ricominciare».
Per il Pontefice «l'impegno e l'amore per la pace non conosce paura di fronte alle sconfitte apparenti, non si lascia piegare dalle delusioni, ma sa guardare lontano, accogliendo e abbracciando con speranza tutte le realtà. Ci vuole tenacia per costruire la pace; ci vuole perseveranza per custodire e far crescere la vita», ha detto Leone XIV nel discorso alle autorità.




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