Cerca e trova immobili
MEDIO ORIENTE

«Le scuse di Netanyahu al Qatar? Un primo passo»

L'unica strada per risolvere il conflitto in Medio Oriente «è il riconoscimento del popolo palestinese», secondo il portavoce del primo ministro Al Thani
AFP
Fonte Ats Ans
«Le scuse di Netanyahu al Qatar? Un primo passo»
L'unica strada per risolvere il conflitto in Medio Oriente «è il riconoscimento del popolo palestinese», secondo il portavoce del primo ministro Al Thani

DOHA - «Le scuse offerte al Qatar sono state un primo passo. La parte importante sono le rassicurazioni di sicurezza date dagli Stati Uniti e l'impegno di Israele a non attaccare nuovamente il nostro Paese. Le scuse, pur essendo simboliche, rappresentano un riconoscimento di colpa di Netanyahu, e quindi fanno parte dell'impegno a non colpirci più: per noi condizione fondamentale». Lo afferma Majed al Ansari, portavoce del primo ministro del Qatar Al Thani, in una intervista al quotidiano italiano Corriere della Sera.

Sul ruolo negoziale del proprio paese spiega come «dopo le rassicurazioni, su richiesta degli Stati Uniti» siano «già riprese le trattative con noi come mediatori. Al Thani ieri sera si è seduto con l'ufficio politico di Hamas e il capo dell'intelligence egiziana, ha consegnato loro la proposta di pace».

«L'unica strada - afferma in conclusione Al Ansari - è il riconoscimento del popolo palestinese che deve ottenere i propri diritti, il proprio Stato e vivere fianco a fianco con Israele. Ciò comporta integrazione e garanzia di sicurezza. Continuare a isolare e marginalizzare i palestinesi, occupare le loro terre, attaccare i Paesi vicini, non porterà sicurezza agli israeliani, ma solo caos all'intera regione. Tutti noi vogliamo un esito pacifico, ma si deve iniziare risolvendo la questione palestinese».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE