«Non ci sono esseri umani di serie A o C»

Edith Bruck, testimone della Shoah: «Nessun paese si è confrontato con il proprio passato, in piccola parte solo la Germania»
MILANO - «Da 64 anni vado nelle scuole, i ragazzi capiscono, finché ho respiro lo farò». Così la scrittrice e poetessa Edith Bruck, testimone della Shoah, a "Che Tempo Che Fa" di Fabio Fazio sul Nove, alla vigilia del Giorno della Memoria.
«Possiamo educare i nostri figli diversamente secondo me, per tutto il male che noi abbiamo vissuto. Non solo noi ebrei, ma anche quelli che lo vivono oggi e lo vivranno domani. Prima bisogna educare i bambini al rispetto di qualsiasi essere umano, di qualsiasi colore o fede. Rispetto totale. Ogni vita è preziosa», ha detto indicando quello che si può fare per arginare l'antisemitismo.
"Io vado nelle scuole da 64 anni, i ragazzi ascoltano e mi ripagano delle mie fatiche. Finché ho respiro andrò avanti a testimoniare: è molto importante."
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) January 26, 2025
Edith Bruck con "La donna dal cappotto verde" @lanavediteseoed a #CTCF pic.twitter.com/6eanj4bpMz
«Prima di tutto - ha sottolineato - bisogna educare in famiglia al rispetto totale, non ci sono esseri umani di serie A o C. Poi la scuola dove si insegna poco e male. Da nessuna parte in Europa, in piccola parte in Germania, solo i tedeschi si sono confrontati con il loro passato. Nessun altro paese si è confrontato con il proprio passato, dopo la guerra è stato come nulla fosse successo, questo non ha insegnato molto ai giovani ed è stato tutto taciuto».




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