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RUSSIA70 anni di Putin, né santo né diavolo

07.10.22 - 06:30
Dall'inizio della guerra tutti parlano di lui, ma quanti lo conoscono davvero? «È un uomo, con pagine buie e luminose»
keystone-sda.ch (Grigory Sysoyev)
70 anni di Putin, né santo né diavolo
Dall'inizio della guerra tutti parlano di lui, ma quanti lo conoscono davvero? «È un uomo, con pagine buie e luminose»

MOSCA - Venerdì 7 ottobre ricorre il 70esimo compleanno di Vladimir Putin. Del presidente russo si è detto tutto e il contrario di tutto negli ultimi 20 anni, da quando ha occupato la stanza dei bottoni del Cremlino e ha guidato la transizione della Russia dallo sfacelo post-Eltsin ai sogni di una nuova potenza imperiale (quasi uno zarismo 2.0).

Tutti ne parlano, ma chi lo conosce? - Di lui si è parlato in maniera ossessiva dal lancio della "operazione militare speciale" ai danni dell'Ucraina nel mese di febbraio. È impazzito? Ha un tumore e vuole concretizzare il suo sogno di gloria prima di morire? Chi sussurra (o urla ai quattro venti) è sicuro di sapere la verità, ma spesso raccoglie voci striscianti sui social e che spesso sono inezie gonfiate a dismisura. Per tanti Vladimir Putin, il ragazzo di strada di Leningrado e nipote del cuoco di Lenin, è un mistero e per pochissimi è un libro aperto (forse per nessuno).

«Non si fida delle persone» - «Putin è un serpente, è un meditativo, non si fida delle persone, prende le sue decisioni da solo» ha scritto di lui Nicolai Lilin. Il romanziere nato nella ex Unione Sovietica (in Transnistria, una delle regioni che oggi fanno gola al Cremlino e che rientra nel territorio della Moldavia) è autore di una biografia molto interessante pubblicata nel 2020 e attualizzata nel marzo di quest'anno, dopo lo scoppio della guerra. E a tal proposito, Lilin osserva come Putin prenda «le informazioni che gli servono da chi gli è attorno. Ma ultimamente, a causa del sistema obsoleto della burocrazia che gli è vicina, l’informazione viene filtrata in modo ambiguo. Lo abbiamo visto nelle settimane che hanno preceduto l’inizio del conflitto: i suoi collaboratori sembrano delle macchiette, incerti, impauriti, imprecisi. Fanno parte della sua cerchia perché negli anni precedenti lo hanno aiutato a tenere ben saldo il potere, hanno coperto i soprusi e le malefatte. Putin ha subito la tossicità del potere assoluto e, malgrado sia ancora un leader amato in Russia, o almeno lo fosse prima della guerra, ha perso il contatto con le nuove generazioni e non riesce a capire perché i giovani, in massa, non accettino la sua guida. La sua totale incapacità di capire la popolazione giovane è un vulnus che incide anche nelle sue azioni».

Al lavoro per la Storia - Putin, secondo Lilin, sta agendo con un solo scopo: quello di scolpire il suo nome in modo indelebile nella Storia russa (quella con la S maiuscola). «Nei prossimi due o tre anni, organizzando la propria successione, Putin vorrà uscire dalla scena politica come colui che ha ricucito le ferite dell’Unione Sovietica. Questa è la sua ambizione. Vuole essere riconosciuto dal suo popolo come una grande figura storica. Intende essere ricordato come il leader che ha riparato il danno causato dal crollo sovietico. Negli anni, a modo suo, ha voluto ricostruire la sfera d’influenza russa, di cui l’Ucraina è l’ultimo tassello fondamentale, dando nuove forme all’idea d’impero sovietico. Questo è l’atto finale della sua politica».

Lo si odia o lo si ama - Vladimir Putin è una figura estremamente divisiva: o lo si odia, o lo si ama. «Non è un profeta mandato da Dio e neppure fa parte delle schiere di Satana. È un uomo. Per questo la sua storia, come la storia di ogni uomo che lotta per il potere, è piena d'intriganti contraddizioni, pagine buie e luminose. E, indipendentemente dai punti di vista, è una storia affascinante». Con dei risvolti potenzialmente letali, forse per l'intera umanità - se è vero che, come un animale ferito che diventa ancora più pericoloso, Putin abbia intenzione di effettuare un test nucleare nel Mar Nero, ai confini dell'Ucraina.

Le prossime mosse di Putin? Restano un mistero. Quel che è certo: l'unico a sapere cosa c'è nella testa di Vladimir Putin è lo stesso Vladimir Putin.

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