L'appello alla resistenza del figlio del comandante Massoud: «I miei compagni d'armi e io daremo il nostro sangue»

L'appello all'Occidente e al mondo arabo: «La nostra fiducia in voi, nonostante il tradimento di alcuni, è grande»
L'appello all'Occidente e al mondo arabo: «La nostra fiducia in voi, nonostante il tradimento di alcuni, è grande»
KABUL - Ahmad Massoud, il figlio dello storico comandante afghano Ahmad Shah Massoud (noto come il Leone del Panjshir, ucciso il 9 settembre 2001 da al-Qaeda), ha lanciato un appello alla resistenza contro i talebani attraverso la stampa.
Lo ha fatto scrivendo su una rubrica sulla rivista francese La Règle du jeu: «I miei compagni d'armi e io daremo il nostro sangue, insieme a tutti gli afghani liberi che rifiutano la servitù e che invito a unirsi a me nella nostra roccaforte del Panjshir, che è l'ultima regione libera del nostro paese morente». Un appello rivolto ai connazionali «di tutte le regioni e di tutte le tribù».
Massoud ritiene che «siamo nella situazione dell'Europa nel 1940», con Hitler e il nazismo in rapida ascesa e apparentemente incontrollabili. Ma, «nonostante la totale debacle» delle scorse ore, Massoud crede che «non tutto sia perduto».
«Parlo a tutti voi, in Francia, in Europa, in America, nel mondo arabo, altrove, che tanto ci avete aiutato nella nostra lotta per la libertà, contro i sovietici in passato, contro i talebani vent'anni fa. Voi, cari amici della libertà, ci aiutate ancora una volta come in passato? La nostra fiducia in voi, nonostante il tradimento di alcuni, è grande» ha concluso.





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