Un anno e mezzo e una rara malattia genetica: si cerca ancora un donatore
Da Bologna era arrivata una possibile notizia positiva legata a una sacca di sangue del cordone ombelicale. Ma il padre del piccolo precisa: «Basso il livello di compatibilità»
BOLOGNA - Si è mobilitata tutta Italia per la storia del piccolo Alex Maria, il bambino di un anno e mezzo affetto da una rara malattia genetica che vive con i genitori italiani a Londra.
Nell'ultima settimana oltre 10mila persone si sono iscritte al Registro italiano donatori di midollo osseo, sottoponendosi al test del Dna sul sangue o sulla saliva e venendo così inseriti nell’elenco dei possibili donatori in caso di compatibilità con un paziente.
Da Bologna era nel frattempo arrivata una buona notizia: era stata riscontrata compatibilità con una sacca di sangue del cordone ombelicale.
Ma il padre del bambino, nella giornata di ieri, ha smorzato l’entusiasmo: «Ci tenevamo purtroppo a informarvi che abbiamo parlato con i medici inglesi che seguono Alessandro Maria e che ci hanno confermato un basso livello di compatibilità del cordone».
La ricerca, quindi, prosegue.
La richiesta di aiuto è arrivata dalla famiglia del piccolo tramite una pagina Facebook. Alex Maria è affetto da linfoistiocitosi emofagocitica, una rara malattia che colpisce un bambino su 50mila. L'unica speranza è il trapianto di cellule staminali del sangue. Le cellule staminali possono arrivare dal midollo osseo di un donatore o dal cordone ombelicale depositato in una banca pubblica subito dopo il parto.




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