L'ex guardia delle SS non ha aperto bocca e di fronte al racconto del sopravvissuto ad Auschwitz ha tenuto la testa bassa
BERLINO - Scena muta oggi a Detmold (Nordreno-Vestfalia) dell'imputato Reinhold Hanning, ex guardia delle SS ad Auschwitz, alla prima udienza del processo per complicità nello sterminio di 170.000 ebrei, avvenuto nel 1944.
Hanning non ha aperto bocca e ha lasciato che il suo avvocato declinasse semplicemente le sue generalità. L'ex guardia delle SS aveva già prima del processo ammesso di essere stato ad Auschwitz nel periodo incriminato, ma di non aver preso parte alle uccisioni.
Chi invece ha parlato è stato un sopravvissuto, Leo Schwarzbaum, che ha descritto ai giudici le sofferenze disumane di Auschwitz: le guardie sparavano attraverso i recinti e i prigionieri chiedevano un bicchiere d'acqua mentre venivano trasferiti nelle camere a gas, senza sapere cosa stesse accadendo.
"Herr Hanning, vorrei pregarla di raccontarci la verità storica", ha detto Schwarzbaum rivolgendosi direttamente all'imputato. ma da Hanning non è arrivata una sola sillaba.