Terremoto Iran: nessuna speranza
Nella sola Bam, la città storica rasa al suolo dal sisma che contava 90.000 abitanti, i morti sono 10.000, ha detto il governatore della provincia di Karman, quella più colpita dal terremoto.
L´agenzia ufficiale Irna ha detto che ieri a Bam sono state tratte in salvo 200 persone. Ma ormai i soccorritori disperano di trovarne altri, e oggi è stato deciso che le operazioni di ricerca finiranno entro stasera. La difficile decisione è stata presa durante una riunione questa mattina a Bam tra il rappresentante dell´Onu Jesper Lund e le autorità iraniane.
L´annuncio è stato fatto dall´Onu a Ginevra con un comunicato, in cui si precisa che non è più necessario che giungano squadre di soccorso dall´estero. Un portavoce delle Nazioni Unite a Ginevra ha spiegato che non vi sarebbero più speranze di trovare persone vive sotto le macerie, "a meno di un miracolo". Le ricerche di sopravvissuti continueranno con i gruppi inviati da 16 paesi che si trovano già sul posto.
La notte scorsa è arrivato a Kerman, circa 180 chilometri da Bam, anche il primo aereo C-130 americano con medicinali e supporti sanitari per la popolazione. Ieri, gli Stati Uniti e le autorità iraniane sono stati impegnati in rari contatti diretti, per organizzare gli aiuti umanitari che la Casa Bianca ha deciso di inviare in Iran. Usa e Iran hanno rotto le relazioni diplomatiche nel 1979, in seguito alla presa di ostaggi nell´ambasciata Usa a Teheran.
Gli Usa hanno preparato l´invio di 68 tonnellate di medicinali e generi di prima necessità e di circa 200 uomini di squadre specializzate nei soccorsi. A gestire l´operazione è il Pentagono, che ha messo a disposizione aerei militari. Un portavoce del Dipartimento di Stato, Lou Fintor, ha sottolineato che il gesto umanitario degli Usa non ha tuttavia una valenza politica.
ATS




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