Una maratona hi-tech di 48 ore per fare... un videogioco

A gennaio sbarca per la prima volta alla Supsi di Manno la Global Game Jam. L'organizzatore: «Il Ticino ha talento, vogliamo tirarlo fuori».
A gennaio sbarca per la prima volta alla Supsi di Manno la Global Game Jam. L'organizzatore: «Il Ticino ha talento, vogliamo tirarlo fuori».
MANNO - Ha una lunga storia di successi in tutto il mondo (e anche in Svizzera) ma in Ticino non era mai sbarcata, almeno fino... a gennaio! La Global Game Jam, un evento internazionale decisamente speciale dedicato a tutti gli appassionati di tecnologie con voglia di fare, si terrà per la prima volta anche da noi: alla Supsi di Manno da venerdì 20 gennaio a domenica 22.
Ma di che si tratta? «È una due giorni intensa in cui i partecipanti si cimenteranno per realizzare un piccolo videogame secondo un tema comune», ci racconta Stefano Maccarinelli organizzatore e membro del consiglio della Swiss Game Developer Association (Associazione Svizzera Sviluppatori di Videogiochi, ndr.).
Attenzione però, perché non è un'impresa facile, anzi: «In molti non lo sanno ma realizzare un game è molto molto complesso, per riuscire a portare a casa qualcosa in 48 ore filate bisogna lavorare bene gestendo al meglio le risorse e il proprio team».
Grafici, programmatori, designer, musicisti... c'è bisogno di tutto un po': «È una bella occasione per fare networking, conoscere altre persone appassionate o che lavorano nell'ambito della tecnologia. In Ticino, anche grazie alla Supsi, c'è tanta gente molto capace per quanto riguarda l'aspetto tecnico».
Il videogioco però è anche altro: «c'è l'aspetto grafico ma anche quello concettuale, ci dev'essere un'idea di fondo e la voglia di far passare un messaggio... è un medium complesso!». In Svizzera ci sono tanti sviluppatori in gamba... «Si stanno facendo passi avanti, anche grazie alle scuole, almeno per ora è difficile farlo diventare un lavoro a tempo pieno».
E in Ticino? «Si sta muovendo qualcosa, c'è tantissimo potenziale e talento. Noi vogliamo tirarlo fuori e siamo convinti che eventi come questo possano aiutare a far muovere un po' le cose».
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