Cerca e trova immobili

Festival Diritti UmaniIl saluto di Malaila, in salvo dai talebani

20.10.23 - 17:20
L'attivista, giunta in Svizzera da pochi giorni dopo essere fuggita dall'Afghanistan, porterà il suo messaggio giovedì 26 ottobre
keystone-sda.ch / STF (Ebrahim Noroozi)
Immagine di archivio.
Immagine di archivio.
Fonte FFDUL
Il saluto di Malaila, in salvo dai talebani
L'attivista, giunta in Svizzera da pochi giorni dopo essere fuggita dall'Afghanistan, porterà il suo messaggio giovedì 26 ottobre

LUGANO - Malaila (nome di protezione), attivista afghana in fuga dai talebani per la sua pluridecennale attività di riscatto delle donne in Afghanistan, è giunta in Svizzera ai primi di ottobre, dopo un complesso cammino legale di riconoscimento dello stato di rifugiato, e porterà il suo messaggio in sala, al pubblico di FFDUL, giovedì 26 ottobre alle 20.30 al Cinema Corso di Lugano, prima della proiezione del film "Sconosciuti puri". 

Il ruolo del Film Festival Diritti Umani Lugano (FFDUL) è di dedicare spazio alle continue urgenze umanitarie, cercando di restare agganciati all’attualità anche durante i 10 giorni di manifestazione. Urgenze che purtroppo, come stiamo vedendo nelle ultime settimane, aumentano in maniera esponenziale in tutto il mondo. 

Malaila per tanti anni si è impegnata come responsabile per alcune ONG internazionali e svizzere di promozione dei diritti delle donne in Afganistan, lavorando attivamente nelle città e nelle zone rurali. Forte il suo legame con la Svizzera, ha infatti collaborato anche con ONG svizzere quando era in Afghanistan (una di queste ONG, fra le altre, era sostenuta dal Comune di Ginevra). Successivamente, poi, nella procedura di ricorso è stata assistita dalla Fondazione Azione Posti Liberi di Lugano. 

Scappata in Pakistan, dopo l’arrivo dei Talebani in Afghanistan nel 2021, Malaila da lì deve scappare nuovamente a causa dei rimpatri forzati verso l’Afghanistan portati avanti dal governo locale.  Ha avuto un impervio e complesso cammino verso lo status di rifugiata, inizialmente, infatti le fu rifiutato nel maggio 2022, il visto umanitario per venire in Svizzera. Nascosta insieme alla famiglia, sempre a rischio di essere ricondotta in Afghanistan, ha quindi dovuto dimostrare al Tribunale elvetico di essere in pericolo di vita. Pochi giorni fa le è stato concesso il visto umanitario e finalmente è arrivata in Svizzera sana e salva.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE