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ArchivioINTERVISTA: Paola Gassman e Ugo Pagliai, una coppia unita nella vita e sulle scene

16.01.01 - 13:48
Hanno incantato il pubblico con la loro recitazione in “Il giuoco delle parti” di Piarandello al Teatro Cittadella di Lugano.
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INTERVISTA: Paola Gassman e Ugo Pagliai, una coppia unita nella vita e sulle scene
Hanno incantato il pubblico con la loro recitazione in “Il giuoco delle parti” di Piarandello al Teatro Cittadella di Lugano.
Grande prova di teatro quello di ieri sera, lunedì, a Lugano con “Il giuoco delle parti” di Pirandello. Paola Gassmann e Ugo Pagliai, uniti nella vita e sulle scene, hanno lasciato il pubblico soddisfatto di aver assistito a due talenti naturali e soprattutto a due prove di grande recitazione, dopo le delusioni di personaggi televisivi quali Valeria Marini (a Locarno) e Alba Parietti (a Lugano). Scenografia essenziale, classica messa in scena, hanno prevalso i due protagonisti: lui nei panni di Leone Gala, vero leone da palcoscenico, lei in quelli di Silia, capricciosa moglie che tradisce il marito con Guido. Tuttavia Leone li lascia fare e osserva in disparte la tresca, ma Silia non riesce a sopportare questo atteggiamento del consorte. Decide allora di ucciderlo prendendo a pretesto un’offesa di cui lei sarebbe stata vittima: una sera un marchese è entrato di prepotenza in casa sua e ha offeso la donna indegnamente. Silia obbliga il marito a sfidare il marchese, conosciuto, tra l’altro, come un ottimo spadaccino. Leone accetta, lascia che siano fissate tutte le condizioni, le più gravi, dello scontro: ma al momento di battersi si rifiuta di scendere in campo. Non lui, ma l’amante deve andare; a ognuno la sua parte: tocca infatti all’amante difendere le sue ragioni e va quindi a farsi ammazzare. Il giuoco delle parti è compiuto.

Il pubblico in sala, pochi i giovani purtroppo, sembra aver gradito pienamente l’arte recitativa di Ugo Pagliai e Paola Gassman, due artisti che, privi da qualunque divismo, concepiscono seriamente la professione di attore. Prima dello spettacolo giravano tranquillamente tra il bar e la sala ancora vuota. Noi non ci siamo fatti scappare il piacere di scambiare qualche chiacchiera con loro.

Seppur rappresentata per la prima volta nel 1919 “Il giuoco delle parti” ha delle tematiche molto attuali….
Paola: È vero. Pirandello è sommo nel parlare di piccoli fatti quotidiani che esprimono grandi concetti, grandi verità. E le grandi verità sono eterne, per cui non solo quest’opera ma tutta la produzione pirandelliana è molto attuale.
Ugo: È moderna la fragilità dell’uomo che traspare dall’opera , la dicotomia tra l’essere e l’apparire è attualissima. Pirandello è uno dei pochi che ha basato la sua poetica sull’analisi dell’intimo umano, sull’esplorazione dell’universo interiore e questo sarà sempre attuale.

Il dualismo tra essere e apparire è più forte nel mondo dello spettacolo?
Paola: Pirandello ha ragione quando dice che ognuno di noi veste dei ruoli all’interno della società. Ma molto dipende anche dalla sincerità con cui questi ruoli si recitano. Gli attori, quando recitano, possono essere o veri o non veri. Per quanto mi riguarda, visto che recito molto sulle scene , riesco poi ad essere maggiormente sincera nella vita. Sul palcoscenico sperimento quotidianamente finzioni e quando ritorno a casa non ho voglia di fare altrettanto.
Ugo: Non credo che il contrasto tra essere e apparire sia più presente nel mondo dello spettacolo. Noi, che facciamo questo mestiere, ci possiamo permettere di esternare quello che in effetti siamo. E questa è una grande fortuna.

Ultimamente molte show-girl della televisione si cimentano in prove teatrali. Alba Parietti, Anna Falchi, Valeria Marini non riscuotono però il plauso del pubblico in sala. Cosa ne pensate di questo fenomeno che negli ultimi anni è sempre più marcato?
Paola: Perché vogliono farsi una verginità. La tv è proprio messa male, più male di così non si può. Oltre c’è solo il baratro. A un certo punto queste ragazze pensano di saper affrontare qualunque cosa perché sanno di essere famose, di avere successo. Ma poi si accorgono che il pubblico che sta in teatro non è lo stesso di quello che sta davanti alla TV, e così fanno le loro brutte figure. Comunque voglio anche dire che esistono personaggi televisivi che sono molto bravi anche a teatro.
Ugo: Purtroppo questa è la strada tracciata da vari manager e pubblicitari per i quali lo spettacolo deve essere il più possibile facile, fruibile e accattivante. Queste attrici possono anche avere uno zoccolo di fan molto duro, ma fare l’attrice di teatro è un’altra cosa. Non comprendono che non basta apparire per guadagnarsi l’applauso, bisogna conquistarselo con la fatica. Il pubblico che viene a teatro è esigente e pretende il massimo. Una attrice che si ripete continuamente e non si mette in discussione, non osa, non potrà mai essere apprezzata.

Voi non frequentate molto i vari programmi televisivi…
Paola: Il mio non è un rifiuto a priori. Ho fatto TV in passato, e oggi non la cerco con ansia. Il problema per me è che quando guardo la Tv non mi riconosco in essa. In realtà avevo difficoltà anche prima a riconoscermi nella Tv, figurato oggi, con quello che ci propone.
Ugo: Io ne ho fatta molta di Tv. Oggi preferisco dedicarle meno tempo.

Siete molto legati al Ticino. Venite spesso qui…
Paola: Molti affetti ci legano a questa terra. E poi Lugano è davvero una bella cittadina. Noi abitiamo a Roma e venire qui dove regna più calma e dove non c’è la fobia del traffico è una sensazione piacevole. Ma credo anche che non potrei viverci per sempre, ormai mi sono troppo abituata al caos di Roma.
Ugo: Venire in Ticino per me è come fare un tuffo nel passato. Ci sono tanti ricordi qui, come quelli che mi legano a Claudio Laiso, regista con il quale ho fatto molte trasmissioni radiofoniche; Vittorio Barino autore di molti sceneggiati che io ho interpretato. Ma ricordo con piacere anche molte altre persone di Lugano, dalla fioraia alla fruttivendola. Lugano mi ha permesso di studiare personaggi importanti nelle mie lunghe passeggiate lungo il lago, nei parchi. Qui mi sento quasi a casa mia.

Il nostro è un giornale on-line. Cosa ne pensate di Internet?
Paola: Bisogna innanzitutto capire che cos’è Internet. Personalmente mi affascina ma mi spaventa allo stesso tempo. Mi piace perché siccome amo scrivere credo che Internet potrebbe darmi delle possibilità, ma mi spaventa non sapere che cosa scrivono sul mio conto, visto che il mondo di Internet è immenso.
Ugo: Di Internet ne penso tutto il bene possibile ma purtroppo non lo conosco. Non ho avuto il tempo per studiarlo. Io associo ogni cosa allo studio. Sono un professionista, e se una cosa non va studiata non può essere capita. Anche Internet, se lo si vuole usare bene, deve essere studiato. Prometto che mi ci metterò e la studierò seriamente.

Un ultima domanda alla Signora Gassman. Lei ha un cognome molto importante. Qual è l’insegnamento più bello che le ha lasciato suo padre, Vittorio?
Paola: Mi ha lasciato in eredità tanti buoni insegnamenti. Soprattutto la professionalità, la serietà, l’approfondimento delle cose, la buona fede e l’onesta. Insomma, non mi sembra poco.

di Sal Feo

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