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MENDRISIO"Il Teatro, una finestra aperta sul carcere": quattro giorni di spettacoli e incontri

21.07.23 - 12:00
"Vedersi di fronte" è il tema del Festival internazionale di narrazione di Arzo, giunto alla 23esima edizione
MALÌ EROTICO
"Il Teatro, una finestra aperta sul carcere": quattro giorni di spettacoli e incontri
"Vedersi di fronte" è il tema del Festival internazionale di narrazione di Arzo, giunto alla 23esima edizione

MENDRISIO - Da giovedì 17 a domenica 20 agosto i paesi di Arzo e Meride ospiteranno la 23esima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo, dal titolo "Vedersi di fronte".

Teatro e carcere - Nel corso di quattro ricche giornate, numerosi artisti e artiste calcheranno i palchi dei due borghi, dando vita a un festival che sarà occasione di apertura sul mondo e sui mondi. Nel corso dell’edizione, uno spazio importante sarà infatti dedicato all’altrove per eccellenza, il carcere, con il progetto "Il Teatro, una finestra aperta sul carcere": in scena spettacoli, incontri con il pubblico, installazioni e un laboratorio pratico di teatro partecipato a cura di Mimmo Sorrentino (già sold out). Il progetto è sostenuto dal programma Integrazione cantonale del Dipartimento delle Istituzioni della Repubblica e Cantone Ticino.

"House we left" - Casa, luogo protetto, confine dal mondo. Alessandro Sesti e Cecilia Di Donato nello spettacolo "House we left", in scena venerdì 18 agosto, alle ore 21.30, raccontano la storia di alcune donne transgender che nel carcere hanno l’unico luogo di esistenza. «Storie così grandi in un palco stanno strette. Suonano di assurdo e impossibile, di romanzato e di irreale. Ecco che allora l’unica possibilità era quella di affidarmi agli occhi di Cecilia. Lei, nelle sue incursioni laboratoriali al carcere di Reggio Emilia, ha la possibilità di restituirci la sensazione dell’incontro con queste storie», spiega Alessandro Sesti.

"Il Colloquio" - Sabato 19 e domenica 20, alle ore 18.30, il Collettivo lunAzione, con "Il Colloquio" porta in scena chi, seppur fuori dai luoghi di detenzione, rimane legato a chi è “dentro”, condividendone in parte la pena: nello spettacolo tre donne sono, come sempre, in attesa dei colloqui periodici con i detenuti del carcere di Napoli Poggioreale. «"Il Colloquio"» spiegano dal Collettivo «è frutto di una serie di interviste a donne che hanno vissuto o vivono questo legame carnale con l’istituto di pena. Nel corso delle ricerche ci siamo innamorati di queste vite dimezzate, costantemente protese verso l’altrove».

"Sguardi a confronto" - «Chi sale sul palco si mette a nudo e regala la propria anima al pubblico. Anche per i detenuti è lo stesso, anzi di più». Davide Mesfun è un ex detenuto che ha incontrato il teatro nel corso della sua esperienza carceraria e ne ha colto le potenzialità, non solo per rielaborare le proprie esperienze, ma per condividerle, trasformandole in occasione di scoperta e crescita anche per il pubblico. Il suo spettacolo "Sguardi a confronto", sabato 19 agosto alle ore 10.45, è un viaggio attraverso le riflessioni di un detenuto.

Non solo spettacoli - Fotografie scattate da persone detenute e da agenti di custodia si affacceranno, nei giorni di festival, alle finestre delle case di Arzo. Si tratta di un’installazione diffusa che propone alcuni scatti dell’esposizione "Per me si va tra la perduta gente", realizzata dalla ODV RI_SCATTI in collaborazione con il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Nella suggestiva Corte dei miracoli, invece, l’esposizione Su tutti si tiene, curata da Elia Gobbi, che presenterà alcuni lavori – arazzi, tele, disegni, sculture - realizzati nel Carcere Giudiziario La Farera e nel Carcere Penale La Stampa.

Il programma è disponibile online su festivaldinarrazione.ch.

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