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SOLETTALe Giornate di Soletta puntano forte su migrazione e IA

12.12.23 - 10:40
23 prime mondiali e 13 svizzere per il festival, in programma dal 17 al 24 gennaio. Otto opere provengono dalla Svizzera italiana
KEYSTONE/ANTHONY ANEX / STF (ANTHONY ANEX)
Il direttore artistico Niccolò Castelli (immagine d'archivio).
Il direttore artistico Niccolò Castelli (immagine d'archivio).
Le Giornate di Soletta puntano forte su migrazione e IA
23 prime mondiali e 13 svizzere per il festival, in programma dal 17 al 24 gennaio. Otto opere provengono dalla Svizzera italiana

SOLETTA - Le 59esime Giornate di Soletta, che inizieranno tra poco più di un mese, presenteranno 238 opere. Il programma comprende 23 prime mondiali e 13 prime svizzere, come annunciato oggi dal festival in una conferenza stampa a Berna.

Dei 440 film pervenuti, in tutti i formati e durate, ne sono stati ritenuti 238 in totale. Di questi 87 sono lungometraggi: 52 documentari, 32 film di finzione e 3 che non rientrano in alcuna categoria. I film analizzano le condizioni sociali.

Due pellicole trattano il conflitto israelo-palestinese mentre ampio spazio verrà dedicato anche al tema della migrazione. Poiché il pubblico è spesso sommerso dai contenuti digitali, il compito del festival è quello di fornire un orientamento, ha detto il direttore artistico Niccolò Castelli.

Le Giornate di Soletta affronteranno anche le sfide del settore, come le opportunità e i pericoli dell'intelligenza artificiale (IA), al centro di una giornata speciale domenica 21 gennaio, e la carenza di tecnici sui set. Oltre ai film di finzione ci saranno anche documentari, cortometraggi nonché una serie TV.

Sette in lizza per il premio

Sette i film in lizza per il principale riconoscimento Prix de Soleure, dotato di 60'000 franchi, la più alta ricompensa del cinema svizzero, precisano gli organizzatori.

Fra questi il film di apertura, "Les paradis de Diane" di Carmen Jacquier (Prix de Soleure 2023 per 'Foudre'") e Jan Gassmann, che narra la storia di donna che dà alla luce una bambina e poi non riuscendo a prenderla in braccio scappa.

Fra gli altri film in corsa, il documentario "Prisoners of fate" di Mehdi Sahebi, già presentato in agosto al Locarno Film Festival nel quadro della "Semaine de la critique".

Verrà mostrato anche "Dieu est une femme" di Andre Peyrot, film girato a Panama, dove le donne sono considerate regine. Questa pellicola arriva a quasi cinquant'anni di distanza da quando nel 1975 Pierre-Dominique Gaisseau, regista francese vincitore di un Oscar, andò a Panama per filmare le Kunas.

La giuria è composta da Mariann Lewinsky, svizzera che da anni vive a Bologna dove è codirettrice del Cinema Ritrovato; il biochimico Jacques Dubochet, premio Nobel per la chimica nel 2017; e dall'attrice Miriam Stein.

Quest'anno la premiazione del Prix de Soleure si terrà separatamente da quella dei premi dedicati agli artisti emergenti, per dare la possibilità a quest'ultimi di venire notati e per permettere al pubblico di vedere questi film nell'ambito delle Giornate, ha affermato Castelli.

Il cinema, specchio della società

«Viviamo in un mondo molto complesso ed è interessante come questa complessità viene riflessa nei film» afferma Castelli.

La sezione "Histoires" sarà dedicata alla più vecchia società di produzione elvetica, Präsens film, che nel 2024 festeggerà 100 anni. In questo ambito verranno presentati cinque film che dopo la fine del festival saranno disponibili sulla piattaforma "filmo".

Per la prima volta nella nuova categoria "Visioni" (nota in precedenza come "Opera Prima") oltre ai film di debutto si renderà omaggio alle seconde e terze opere. I registi devono continuare ad essere sostenuti anche dopo il loro primo film, ha detto il direttore artistico.

In concorso in questa categoria c'è il nuovo documentario del ticinese Olmo Cerri "La scomparsa di Bruno Breguet". La pellicola ricostruisce il caso della scomparsa di un liceale ticinese negli anni 1970 dopo che aveva cercato di spedire un carico clandestino di esplosivi alla resistenza palestinese, si legge sul programma.

Come già annunciato sopra, i premi per emergenti verranno assegnati nel corso di una cerimonia separata da quella del Prix de Soleure (mercoledì 24 gennaio). La Notte delle Visioni si terrà sabato 20 gennaio.

Sono 8 in totale i film provenienti dalla Svizzera italiana selezionati fra i 17 pervenuti: fra questi si cita nella categoria documentari "Elsa Barberis" di Claudia Quadri, che ripercorre la storia della stilista luganese negli anni 1930-60. Nonché il ritratto d'artista "Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca" di Villi Hermann.

Incontro per professionisti

Con "So Pro" gli organizzatori intendono rafforzare le Giornate di Soletta come luogo d'incontro per i professionisti dell'ambito cinematografico. Il luogo di ritrovo sarà lo Stadttheater della cittadina e un inserto apposito è disponibile per i professionisti.

Per il secondo anno consecutivo verranno riproposte anche le discussioni informali "Fare cinema".

Come già annunciato in precedenza nel programma speciale "Rencontre", verrà reso omaggio ai fondatori dello studio d'animazione ginevrino GDS: Claude Luyet, Georges Schwizgebel e Daniel Suter.

Inoltre, la presidente del Consiglio degli Stati Eva Herzog parteciperà all'apertura delle Giornate di Soletta mercoledì 17 gennaio, ha indicato la direttrice amministrativa Monica Rosenberg.

Le 59e Giornate di Soletta si terranno dal 17 al 24 gennaio.

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