Un "argine" contro i tagli

Consegnate oggi circa 7mila firme per la petizione ‘Misure di risparmio: è ora di cambiare rotta!’’ lanciata dai Sindacati OCST, VPOD e SIT.
Consegnate oggi circa 7mila firme per la petizione ‘Misure di risparmio: è ora di cambiare rotta!’’ lanciata dai Sindacati OCST, VPOD e SIT.
BELLINZONA - «Siamo soddisfatti, ma continueremo a lottare». È un bilancio positivo quello tracciato dal sindacalista Edoardo Cappelletti (VPOD) sulla petizione, depositata questo pomeriggio presso il Governo, ‘‘Misure di risparmio: è ora di cambiare rotta!’’ lanciata da OCST, VPOD e SIT.
«Questa petizione è riuscita a dare voce alle preoccupazioni e alle richieste non solo dei lavoratori, ma di tutta la cittadinanza», continua il sindacalista. «A dimostrazione del fatto che la politica di risparmio e i tagli prospettati da Governo e Parlamento non interessano soltanto una categoria di lavoratori, ma l'intera società. Alla luce del preventivo 2026 e dell’attuale clima politico cantonale, la petizione intende rappresentare un chiaro argine contro i tagli nei servizi pubblici e parapubblici paventati all’orizzonte».
La petizione ha raccolto quasi 7mila firme. «Vogliamo evidenziare i crescenti carichi di lavoro sul personale, lo scadimento dei servizi nei luoghi di cura e di istruzione che l'indirizzo finanziario cantonale sta causando». Le conseguenze? «La progressiva riduzione delle risorse a disposizione».
Un aspetto centrale dell'azione sindacale è infatti la linearità delle misure di risparmio aggiunte nel Preventivo 2026. Un atteggiamento, insomma, aggravato da quanto deciso negli scorsi anni. «I tagli previsti in questo Preventivo si aggiungono a quanto già approvato negli anni precedenti. È sempre più insostenibile imporre nuovi sacrifici al personale e all'utenza». Ne consegue l’urgenza di una svolta: «Siamo convinti di dare un segnale forte di opposizione».
La petizione si inserisce in effetti in un contesto di opposizione più ampio. Il primo passo era stato svolto lo scorso 19 novembre con la giornata d'azione sui posti di lavoro, mentre sabato 29 novembre era stata organizzata una manifestazione a Bellinzona. «Abbiamo promosso una mobilizzazione su più livelli».
Le rivendicazioni ruotano attorno a tre punti essenzialmente: «Il primo è l'aumento dei finanziamenti al settore sociosanitario e socioeducativo. Il secondo è quello del riconoscimento del carovita, nell'ottica di recuperare il rincaro non accordato negli ultimi anni. Il terzo è la soppressione della regola di non sostituzione del personale partente che incide negativamente sulla qualità dei servizi e delle condizioni di lavoro».







