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LUGANO

«Uno spazio autogestito o il risarcimento di 35mila franchi»

Il collettivo SOA Il Molino si esprime a pochi giorni dalla scadenza dell'accordo con il Municipio di Lugano.
Ti-Press / Samuel Golay
Fonte RED
«Uno spazio autogestito o il risarcimento di 35mila franchi»
Il collettivo SOA Il Molino si esprime a pochi giorni dalla scadenza dell'accordo con il Municipio di Lugano.

LUGANO - A pochi giorni dal 15 novembre, termine fissato nell'accordo tra il Municipio di Lugano e l'Associazione Alba nell'ambito del dissequestro (in cambio di un risarcimento danni di 35mila franchi) delle macerie dell'ex macello, demolito nel maggio del 2021, gli autogestiti del SOA Il Molino sono tornati a far sentire la loro voce.

«Il Municipio di Lugano - si legge nella nota stampa - preferirebbe spendere 35mila franchi, dopo gli oltre 2 milioni di franchi di uno sgombero e abbattimento, piuttosto che riconoscere uno spazio autogestito in città».

Già, perché l’offerta sul tavolo lascerebbe aperta la possibilità di rinunciare al compenso in denaro in cambio di uno spazio dedicato alle attività del gruppo. «Certo è che non si risana così facilmente la ferita della perdita di uno spazio, ed è goffo il tentativo di riscrivere la storia», continuano gli autogestiti. «Anche perché, il valore di quel luogo non era determinato tanto dai suoi elementi materiali, quanto più dal processo di costruzione e dalle esistenze che lo avevano attraversato, lasciandovi segni di sé. Valore prezioso e ben visibile ancora oggi all'interno dell’ex-macello, conservatosi nonostante il nulla cosmico, con straordinaria tenacia e resistenza».

E ancora: «E sebbene ci sia chiaro che con questa mossa il municipio di Lugano voglia anche togliersi dal gobbo qualche denuncia per danni, l'assemblea del SOA, decide comunque di acconsentire al dissequestro delle macerie e di "ritirare" la denuncia civile dietro un rimborso di 35'000 franchi, come risarcimento dei danni materiali o, in alternativa, della messa a disposizione di uno spazio con le caratteristiche adeguate e da noi ritenuto idoneo per l'autogestione. Cosa che - vogliamo sottolineare - riguarda e non cancella in alcun modo le responsabilità politiche, tanto meno l'accusa di abuso di autorità e la messa in pericolo della popolazione di cui, i vertici istituzionali comunali e/o cantonali, dovranno rispondere».

Il collettivo si spinge oltre andando a elencare alcuni possibili spazi che vanno dalle ex scuole elementari di Viganello, alla Villa Viarnetto, fino all'ex albergo Fischer e all'ex locale Le Cap. «Il ventaglio di possibilità da noi proposte è già stato ampiamente dimostrato. Ma nel caso in cui il Municipio fosse ancora imbarazzato nella scelta non mancheremo di segnalarne altri spazi: con la nostra pratica e con l'azione diretta in autogestione».

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